RISARCIMENTO 2 MLN A OPERAIO MORTO;AZIENDA,INCIDE SU IMPRESACERDOMUS, CIFRA ‘NON HA EGUALI IN STORIA INCIDENTI SUL LAVORO’

Un risarcimento ai familiari dell’ operaio morto che non ha eguali nella storia dei risarcimenti per gli infortuni sul lavoro e di entit… definita tale da incidere sull’andamento economico dell’intera impresa. La Cerdomus – azienda di piastrelle di Castelbolognese, nel Ravennate – con una nota ha commentato la recente condanna al pagamento di due milioni di euro a favore degli eredi di Roberto Imperiale, trentaseienne originario di Forl e residente a Marradi (Firenze), ultimo di otto fratelli e morto soffocato la mattina del 20 gennaio 2008 sepolto da detriti argillosi dopo essere precipitato nel silos che stava pulendo. Il giudice del Lavoro del Tribunale di Ravenna, Roberto Riverso, ha stabilito che a un milione e 600 mila euro di risarcimento dovessero sommarsi altri 400 mila euro legati a una telefonata di 23 secondi fatta dalla vittima, dalla quale si desumeva presumibilmente che il trentaseienne aveva avuto il tempo di capire cosa stesse accadendo. Secondo la ditta ravennate, in materia di sicurezza dei propri dipendenti lo stabilimento Š sempre stato virtuoso tanto che l’Inail, sulla base del caratteristico sistema bonus-malus adottato dalle assicurazioni, ha puntualmente calcolato l’andamento della Cerdomus, assegnandole ogni anno, negli ultimi 20 anni, il massimo punteggio di bonus possibile quando la maggior parte delle imprese ha andamenti oscillanti. La ditta inoltre in questi 20 anni ha collaborato con gli enti preposti alla sicurezza del lavoro, aprendo le porte dei suoi reparti alla Contarp Inail per la messa a punto di migliori sistemi di captazione delle polveri e si Š sottoposta a una verifica della durata di oltre un anno da parte dell’Asl per un completo check sulla sicurezza dei propri ambienti. Per quanto riguarda l’incidente, secondo Cerdomus, Imperiale, che era operaio esperto con undici anni di attivit…, aveva deciso di sua iniziativa di pulire il silos, di farlo dall’interno, di eludere la procedura a lui ben nota e di non indossare la cintura di sicurezza. Il procedimento penale per omicidio colposo, aperto con la morte dell’operaio, si era chiuso nell’aprile 2009 con un patteggiamento a un anno e quattro mesi di carcere (con pena sospesa) per l’allora rappresentante legale dell’azienda. (ANSA).

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