Un intervento nei confronti della Presidenza del Consiglio al fine di scongiurare gli effetti negativi causati dall’approvazione del decreto Romani sulle energie rinnovabili. E’ quanto chiede la Cna Toscana, con una lettera consegnata oggi al Prefetto di Firenze Paolo Padoin e firmata da presidente dell’associazione Valter Tamburini. La lettera la stessa inviata dalla Cna ai parlamentari toscani e sar consegnata anche agli altri prefetti della regione. Per Cna, il provvedimento dell’esecutivo costituisce un grave danno alle imprese del comparto impiantistico e fotovoltaico, che in Toscana conta circa 40.000 imprese per 120.000 addetti. Il danno, per l’associazione, consiste nel fatto che il decreto ferma l’attivit delle imprese fino a maggio, alimentando un clima di sfiducia verso il settore e mettendo a rischio, da parte del Paese, il raggiungimento dell’obiettivo di produzione del 17% di energie rinnovabili indicato dall’Ue. La lettera stato presentata stamani a Firenze, prima della sua consegna, nell’ambito di un incontro al quale hanno preso parte il responsabile Cna Toscana installazioni e impianti Maurizio Barsottini e gli esponenti di Sel Mauro Romanelli (consigliere regionale Federazione Sinistra-Verdi), Riccardo Lazzerini (consigliere provinciale Firenze), e Fabio Roggiolani (presidente di un consorzio di imprese attive nel settore delle energie rinnovabili). Con questo decreto l’Italia mette in ginocchio un settore che entro il 2012 sarebbe stato in grado di produrre sul territorio nazionale energia equivalente a quella di 4 centrali nucleari, ha commentato Romanelli. Per Roggiolani, sarebbe una truffa quella detta dal ministro Romani, secondo cui negli anni scorsi le rinnovabili sono costate agli italiani 20 miliardi di euro: nel 2009 dalle bollette elettriche dei cittadini sono stati ‘estratti’ 500 milioni da destinare alle rinnovabile vere, fotovoltaico ed eolico, e quasi 3 miliardi per finanziare invece inceneritori e raffinerie. (ANSA).
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