In questi ultimi mesi, sotto la voce ‘riforma’, il Governo Renzi sta portando avanti una rivisitazione della Pubblica Amministrazione che prevede una forma di smantellamento anche delle Camere di Commercio. Nessuna contrariet nei confronti della riforma e quindi del cambiamento. Anche l’ente camerale necessita di essere rivisitato e Migliorato. Non crediamo, per, che si meriti di essere dismesso. Questa l’opinione espressa in una nota sottoscritta dai dipendenti della Camera di Commercio di Pistoia, anche in conseguenza dell’assemblea unitaria di Cisl, Uil e Cgil dei dipendenti delle Camere di Commercio della Toscana, svoltasi ieri a Firenze presso l’Hotel Albani. Riteniamo sia necessario informare l’opinione pubblica di quanto sta accadendo – continua la nota – perch dietro a scelte populiste di apparente ottimizzazione della spesa pubblica, si possono celare ricadute importanti che vale la pena considerare a priori. Le Camere di Commercio, senza dubbio, appaiono ‘appetitose’ per il tesoretto che esse rappresentano. Si tratta per di risorse che non provengono dal cittadino-contribuente ma dal sistema della imprese. Ogni impresa iscritta, in cambio di una serie di servizi, deve pagare un diritto annuale che ammonta mediamente a circa 100 euro. Senza le Camere di Commercio le imprese risparmierebbero i famosi 100 euro annuali – conclude la nota – in cambio di servizi non pi gratuiti ne’ garantiti da una indiscutibile equit dettata dalla natura giuridica dell’ente stesso. (ANSA).
22 minuto di lettura