Rifiuti: traffico tra Toscana e Piemonte, sette coinvolti
Avviso di conclusione indagini per 7 persone e per una ditta di smaltimento rifiuti di Aulla, la Med Link, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Genova su un traffico illecito di rifiuti tra Toscana e Piemonte. Le indagini sono partite nel 2013 dal ritrovamento presso la cava di Paterno, in Mugello, di circa 1.300 tonnellate di sabbie con altre concentrazioni di metalli, stoccate in ‘big bags’ e denominate ‘garner 500 mesh’. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, le polveri trovate provenivano da un impianto di recupero di rifiuti speciali della ditta Med Link di Aulla (Massa Carrara). In base alle indagini, la ditta rivendeva il rifiuto 500 mesh facendolo passare per un sottoprodotto, in modo da risparmiare sui costi dello smaltimento. In questo modo, hanno accertato gli investigatori anche con l’aiuto dell’Agenzia delle entrate, dal 2011 la Med Link avrebbe piazzato illecitamente circa 9.950 tonnellate di rifiuti, risparmiando circa 1.154.000 euro, che sarebbero stati necessari per far fronte ai costi di smaltimento. L’inchiesta, condotta inizialmente dalla procura di Firenze, nel 2015 stata trasferita per competenza territoriale alla Dda di Genova. Tra gli indagati, Lanciotto Ottaviani, in qualit di legale rappresentante della Commerciale Vaglia srl con sede a Barberino del Mugello (Firenze), la figlia Tullia, legale rappresentante della Industriale Vaglia, in liquidazione e con sede a Paterno nel comune di Vaglia (Firenze); Piero Raciti, legale rappresentante pro tempore della Med Link srl con sede a Pallerone, nel comune di Aulla (Massa Carrara), e rappresentante per l’Italia della Gma Garnet Gmbh di Amburgo; Renato Iardella, consulente tecnico ambientale; Sabrina Bozzola, legale rappresentante della Sasil spa di Brusnego, societ che avrebbe acquistato illecitamente dalla Med Link con l’intermediazione di un altro indagato, Roberto Giovini. Arturo Pelli, legale rappresentante della Eco.Inerti di Aulla.(ANSA).