Rifiuti: al Centro Š boom, 548 kg per abitante nel 2018 Ispra, al Nord 517 kg e al Sud 449 kg prodotti pro capite

In Italia nel 2018, a fronte di una produzione nazionale di rifiuti urbani di quasi 30,2 milioni di tonnellate, il Centro, con 548 chilogrammi per abitante (la media nazionale Š di quasi 500 kg), ha fatto rilevare i valori pi— alti pro capite con un aumento di oltre 10 kg rispetto al 2017. Il valore medio del nord Italia si attesta a circa ai 517 chilogrammi per abitante, (+14 kg 2017), mentre al Sud Š di 449 chilogrammi (+7 kg). Emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019 curato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera. Ispra osserva che nel 2018 l’andamento dei rifiuti Š andato di pari passo con quello degli indicatori socio-economici. Tutti in crescita, quindi, i valori del PIL, della spesa per consumi finali delle famiglie residenti e non residenti, e della produzione di rifiuti. Cosa che non era accaduta nel 2017, quando si era verificato un disallineamento tra gli indicatori. Ancora a livello territoriale – secondo Ispra -, tranne Marche, Molise e Sicilia, in tutte le regioni tra il 2017 e il 2018, si registra una crescita della produzione dei rifiuti urbani. I maggiori incrementi in Piemonte (+5,1%), il Trentino Alto Adige (+4,5%) e la Sardegna (+3,7%). E ancora, guardando alla produzione pro capite pi— elevata, come per gli anni precedenti, in Emilia Romagna, con 660 chilogrammi per abitante per anno (+2,8% rispetto al 2017), si sono rilevati i valori pi— alti. Segue la Toscana, 612 ( +1,8%). In tali contesti – spiega Ispra – il valore Š influenzato dalla tendenza all’assimilazione, che porta a computare nei rifiuti urbani anche quelli da attivit… artigianali, commerciali e di servizio. Per quanto riguarda il dato provinciale, si trovano in Emilia Romagna le province che producono pi— rifiuti: Reggio Emilia (761 kg), Rimini (754), Ravenna (735) e Forl-Cesena (726).Raccolta differenziata al 58,1%.Nel 2018 17,5 mln tonnellate Ispra,al Sud cresce del 4,2%. Solo 7 regioni superano target 65%In Italia nel 2018 si conferma il trend di crescita della raccolta differenziata che raggiunge il 58,1% (+2,6% rispetto al 2017). Negli ultimi 10 anni siamo passati da circa 9,9 milioni di tonnellate a 17,5 (dal 35,3% al 58,1%), con un aumento quasi del 25%. Pi— alti i valori al Nord (67,7%), sotto la media nazionale il Centro (54,1%), mentre seppur pi— bassi, al Sud (46,1%) si registra un aumento del 4,2% rispetto all’anno precedente. Sono solo 7 le regioni su 20 che superano l’obiettivo del 65% di differenziata. Emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019 curato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera. Al Sud un trend positivo sulla differenziata – secondo Ispra – in particolare in Sicilia (+7,8 punti) e in Molise (+7,7 punti), seguite da Calabria (+ 5,6) e da Puglia (+5): Un miglioramento importante, anche se non fa spostare le quattro regioni dalle ultime posizioni a livello nazionale. Sono 7 le regioni italiane che superano l’obiettivo del 65% di differenziata fissato, al 2012, dalla normativa: Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%), Marche (68,6%), Emilia Romagna (67,3%), Sardegna (67%) e Friuli Venezia Giulia (66,6%). Tra queste regioni, i maggiori incrementi di raccolta, in ordine nelle Marche, in Sardegna e in Emilia Romagna. Percentuali ancora pi— alte si registrano a livello provinciale: su tutte c’Š Treviso, all’87,3%, seguita da Mantova (87,2%), Belluno (83,4%) e Pordenone (81,6%). In Sicilia significativa la crescita di Siracusa: quasi 11 punti in pi— di differenziata (dal 15,3% del 2017 al 26,2% del 2018) e Messina (dal 20,8% del 2017 al 28,7%). In Calabria cresce Crotone (27,3%, a fronte del 22,9% del 2017). (ANSA).Rifiuti: Organico con 7 mln tonn Š frazione pi— raccolta Ispra, impennata al + 6,9% nel 2018. Seguono carta e cartoneIn Italia tra i rifiuti differenziati, l’organico con 7 milioni di tonnellate (7.079,8) si conferma la frazione pi— raccolta: 40,4% del totale con un’ulteriore impennata nel 2018 (+ 6,9% del 2017). Tra il 2016 e 2017 si era registrato un +1,6%. Al secondo posto per quantit…, carta e cartone (19,5% del totale), con 3,4 milioni di tonnellate, in crescita del 4,3% rispetto al 2017. Segue il vetro con oltre 2,1 milioni di tonnellate. La plastica si attesta al +7,4%, quasi 1,4 milioni di tonnellate raccolte nel 2018. Emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019 curato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera. Per quanto riguarda la plastica – Ispra specifica – che 747 mila tonnellate sono raccolte nelle regioni settentrionali, con un valore pro capite di circa 27 chilogrammi per abitante, circa 247 mila in quelle del Centro (21 chilogrammi per abitante) e 374 mila in quelle del Sud (18 chilogrammi). Il 94% dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato Š costituito da imballaggi. La raccolta differenziata comunale, infatti, si concentra sugli imballaggi per i quali Š previsto un corrispettivo economico nell’ambito dell’accordo ANCI -CONAI. Nel 2018 l’Italia ha riciclato il 50,8% delle seguenti tipologie dei rifiuti urbani, raggiungendo il target Ue al 2020: organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica e legno. Il nuovo pacchetto sull’economia circolare ha innalzato il target al 55% nel 2025, al 60% nel 2030, al 65% nel 2035. Per quanto riguarda i flussi di rifiuti organici avviati fuori regione, – secondo il rapporto – i maggiori quantitativi derivano dalla Campania (circa 487 mila tonnellate) e dal Lazio (oltre 270 mila) entrambe caratterizzate da una dotazione impiantistica non adeguata a quanto prodotto. Nel caso della Campania Š il Veneto a ricevere la quota maggiore (49,7% del totale). Per il Lazio, Š invece il Friuli Venezia Giulia (48,7% del totale), poi c’Š il Veneto (23,4%). E se aumenta del 3% rispetto al 2017 il recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio (80,6%) dell’immesso al consumo e la plastica resta il materiale che mostra l’aumento pi— elevato, seguita da vetro, legno e carta – il rapporto ricorda – che tutte le frazioni di imballaggi hanno gi… raggiunto gli obiettivi di riciclaggio previsti per il 2025 ad eccezione della plastica. (ANSA).Rifiuti urbani, nel 2018 spesi 174,65 euro in media a testa Ispra, +3,46 euro anno rispetto al 2017. Il Centro paga di pi—In Italia nel 2018 il costo dei rifiuti urbani Š aumentato di 3,46 euro l’anno per abitante rispetto al 2017. A livello nazionale il costo totale medio all’anno per abitante Š stato di 174,65 euro (nel 2017 era 171,19). Al Centro i costi pi— elevati (208,05 euro per abitante), segue il Sud con 186,26 euro. Al Nord il costo Š stato di 154,47 euro. Emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019 curato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera. La cifra media di 174,65 euro all’anno per abitante – come evidenzia Ispra – Š la somma di varie componenti: 56,17 euro per la raccolta indifferenziata, 53,60 per la differenziata, 21,41 per spazzamento e lavaggio delle strade, 35,57 per i costi comuni e, infine, 7,89 euro all’anno per i costi di remunerazione del capitale. Il rapporto inoltre conferma anche per il 2018 quanto Ispra osserva da alcuni anni sul Pay-As-You-Throw, il sistema di tariffazione puntuale applicato dai diversi comuni italiani. Secondo uno studio condotto su un campione di 593 comuni, con una popolazione di 4 milioni di abitanti, il costo totale medio pro-capite a carico del cittadino Š inferiore rispetto ai comuni a Tari normalizzata. Il dato medio nazionale del Pay-As-You-Throw si attesta a 157,79 euro per abitante all’anno. Trento, unica citt… capoluogo di regione del campione ad adottare il sistema di tariffazione puntuale fa registrare, per l’anno 2018, uno dei costi pro capite pi— bassi, attestandosi a 153,67 euro, con un livello di raccolta differenziata pari al 81,5%. (ANSA).

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