Rifiuti: 28.390 recuperati in Arcipelago Toscano e Cilento Legambiente, su 48 spiagge monitorate da oltre 400 volontari

Su 48 spiagge monitorate nell’Arcipelago Toscano e nel Cilento, da oltre 400 volontari, sono stati recuperati 28.390 rifiuti, una media di 11 ogni metro di litorale. Il 93% Š costituito da plastica e il 23% Š rappresentato da bottiglie, piatti e bicchieri usa e getta. Sono i dati resi noti da Legambiente nell’ambito della seconda edizione del progetto ‘Vele spiegate’. Durante questa esperienza di citizen science (il contributo dei cittadini ai monitoraggi scientifici sui problemi ambientali) sono state monitorate le spiagge. In totale i volontari hanno raccolto oltre 300 sacchi di rifiuti durante la pulizia di 65 spiagge (40 in Toscana e 25 in Cilento). I risultati dell’indagine sono stati illustrati questa mattina a Firenze, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, tra gli altri, Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente e Umberto Mazzantini, responsabile isole minori di Legambiente. Nella top ten dei rifiuti pi— trovati ci sono pezzi di polistirolo (ben il 52,7%), sacchetti di patatine o dolciumi (5,3%), bottiglie e tappi di plastica (4,9%), bastoncini per le orecchie (2,2%), mozziconi di sigarette (2,2%), materiale da costruzione (1,8%) e altri oggetti di plastica e polistirolo (1,6%). Infine, va ricordata l’emergenza che nei mesi scorsi ha riguardato le coste tirreniche con milioni di dischetti di plastica, utilizzati negli impianti di depurazione delle acque, che si sono riversati in mare per un cedimento di un depuratore nel golfo di Salerno e hanno riempito le spiagge di plastica. Un’emergenza che non Š finita, fanno sapere da Legambiente, visto che sulle spiagge della Campania e Toscana monitorate i volontari continuano a trovare questo tipo di rifiuto. Nell’ultimo posto della classifica troviamo le bottiglie di vetro (1,2%). Chiediamo al governo italiano – ha detto Carpentieri – di approvare subito quanto previsto dalla proposta di direttiva Ue mettendo al bando le stoviglie di plastica non compostabili: i bandi gi… deliberati in autonomia da alcuni comuni dimostrano che Š possibile da subito.In Toscana l’indagine Beach Litter di Vele Spiegate Š stata effettuata su 40 spiagge di Elba (30), Capraia (4), Pianosa (2), Giglio (3), Montecristo (1), prosegue Legambiente. Sono stati 26.247 i rifiuti censiti (su un totale di 1.200 metri lineari di litorale campionato) con una media di circa 22 rifiuti ogni metro di spiaggia. Tre spiagge risultano essere pi— critiche delle altre, con oltre 100 rifiuti per metro lineare monitorati: Zupignano nel Comune di Rio all’Isola d’Elba (con 143 rifiuti al metro), Cala dei Porcili sull’Isola Capraia (259 rifiuti al metro) e la Caletta ad Est dell’Ogliera nel Comune di Campo nell’Elba (110 rifiuti al metro). La plastica Š il materiale pi— trovato, pari al 95% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da metallo (1,4%), vetro e ceramica (1,4%) e carta e cartone (1%). I dati sul polistirolo sulle spiagge pi— colpite dal marine litter sono preoccupanti – sottolinea Umberto Mazzantini, di Legambiente Arcipelago Toscano e responsabile mare di Legambiente Toscana – il polistirolo viene in gran parte dalle cassette per il pesce finite o gettate in mare e dai contenitori per alimenti e frutta, la presenza di molti rifiuti lungo le coste nord-orientali dell’Elba che guardano al canale di Piombino ci parlano di maladepurazione e di pessime abitudini, ma la forte concentrazione di rifiuti e microplastiche nelle acque protette di Capraia ci dicono che il grande vortice – la zuppa di plastica che qualcuno chiama isola – venutasi a creare fra l’Elba, Capraia e la Corsica Š un pericolo reale per il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e il Santuario internazionale dei mammiferi marini. Non a casa proprio in queste aree quest’estate si Š tenuta un’altra iniziativa, Pelagos Plastic Free, che ci ha visto collaborare con l’Ong francese Expedition Med, il segretariato del santuario e alcuni Parchi nazionali per cercare di capire quale sia l’estensione del problema del marine litter e come colpisca cetacei e tartarughe marine. (ANSA).

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