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Home›News Toscana Lavoro›news›REPUBBLICA ECONOMIA & FINANZA: LA TOSCANA E IL CASO PIGNONE

REPUBBLICA ECONOMIA & FINANZA: LA TOSCANA E IL CASO PIGNONE

By webprato
Novembre 28, 2011
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di STEFANO CARLI La guerra sindacale si ferma ai confini della Toscana. Qui regna infatti una pax frutto di una fitta rete di relazioni, progetti, comunit… di obiettivi che ha trovato l?ultima applicazione alla Nuovo Pignone. Dal prossimo 1 gennaio i 5.050 dipendenti del gruppo che fa capo a General Electric, divisione Oil&Gas, che l?ha rilevata dall?Eni nel 1994, si divideranno in due: 2.150 resteranno nell?attuale Spa, gli altri 2.900 passeranno in una Srl appositamente costituita, una newco: la Pignone Officine Meccaniche e Servizi. Il tutto sulla base di una richiesta fatta dal management del gruppo lo scorso maggio proprio nel bel mezzo delle polemiche sulla newco della Fiat a Pomigliano discussa in una trattativa e infine approvata un mese fa, il 31 ottobre, da un referendum gestito unitariamente da Fiom, Fim Cisl e Uilm che ha dato l?89,68% di S.La vicenda parte da esigenze fiscali del Nuovo Pignone che ha bisogno di evidenziare i costi di produzione degli impianti all?estero in base alla normativa Usa. Vorrebbe quindi mettere tutta la produzione in una Srl che fatturi i prodotti alla Spa. Al Pignone erano preoccupatissimi per il fatto di dover avanzare questa proposta nei momenti pi— caldi delle polemiche MarchionneLandini ma non potevano tirarsi indietro. Da parte Fiom, che nelle fabbriche metalmeccaniche toscane Š spesso l?unico sindacato, e quando non Š il solo Š quello di gran lunga maggioritario, la risposta Š stata meditata. La Fiom ha cercato appoggio nella segreteria provinciale Cgil, e insieme hanno individuato la strada. Per prima cosa si sono rivolti a un ®esterno¯ un avvocato esperto di diritto commerciale, Umberto Tombari. Esperto soprattutto di reti di impresa. Un avvocato dunque che conosce i problemi delle imprese, specie le piccole, e che non aveva mai lavorato con la Fiom. Il campo di discussione, e questa Š la prima svolta, passa dunque dal diritto del lavoro al diritto societario. Tombari Š ovviamente ben accetto anche al Nuovo Pignone (per il quale non ha mai lavorato). Da lui il sindacato ottiene la garanzia che il passaggio dalla Spa alla Srl non contiene trabocchetti e non lede potenzialmente i diritti. Il resto va contrattato.La Fiom ci mette del suo. Attraverso il coordinatore Marcello Corti, mette la disponibilit… a spacchettare una fabbrica da 5 mila addetti in due, e nella logica sindacale i downsizing sono sempre visti con sospetto. L?azienda a sua volta fa un passo importante e condivide una prerogativa tipica del management: la trasparenza sui progetti. Mette sul tavolo piani, investimenti e obiettivi. E? vero che Ge Oil&Gas ha vinto 3 pacchetti per complessivi 1,1 miliardi di dollari nella maxi gara per lo sfruttamento di un giacimento di gas naturale nell?isola di Gorgon in Australia, e questo rende tutto pi— facile, ma il passo avanti c?Š. Tanto che dice di s alla formazione di una commissione bilaterale che due volte l?anno valuti il piano investimenti.Tutto questo non nasce dal nulla e all?improvviso ma Š frutto di un clima e di una cultura della collaborazione che si Š consolidata nel tempo. Chiamarla concertazione Š riduttivo: qui si fa politica industriale in senso molto pi— ampio. ®La Toscana sta perdendo manifattura spiega Alessio Gramolati, segretario generale Cgil in Toscana la nostra quota di pil regionale manifatturiero Š scesa al 17% mentre le altre regioni di riferimento per noi, Veneto, Emilia, Lombardia, Piemonte, sono ancora al 20%¯. A fare la differenza Š il tasso di piccole imprese: il 95% ha meno di 10 addetti. La grande industria Š poca. ®Dovevamo scegliere continua Gramolati o accettare il modello darwiniano e lasciare che le imprese se la sbrigassero da sole, o tentare un nuovo modello. Se la soluzione Š far salire il tasso di specializzazione, devo aiutare le imprese pi— specializzate a consolidarsi in modo che poi queste trascinino verso l?alto anche le pi— piccole. Cosi si salvano imprese e lavoro¯. E? per questo che la Toscana Š la regione leader nella costituzione di reti di impresa. E non solo. Dal 2007 a oggi sono stati siglati in regione 25 mila accordi per la salvaguardia dell?occupazione. E ci sono stati 565 accordi in cui tutti i soggetti, imprese, sindacati, la Regione e le banche, hanno trovato un sistema per rispondere fattivamente alla stretta creditizia che altrimenti colpisce, per paradosso, proprio le aziende pi— attive: le aziende qui chiedono credito di funzionamento, servono cioŠ proprio i soldi per produrre in risposta agli ordini. Con questi accordi le banche danno credito ma la garanzia Š in un fondo della Regione. Un fondo rotativo: se l?azienda, come avviene quasi sempre, lavorando riesce a onorare il debito il fondo non perde soldi e li rimette su un?altra garanzia. ®Possiamo dire che la Cig in deroga l?abbiamo inventata qui in Toscana spiega ancora Gramolati e esattamente nel distretto tessile di Prato. La novit… Š stata duplice. Se ne conosce pi— spesso una parte, la possibilit… di estendere le garanzie della Cig alle imprese con meno di 15 dipendenti. Ma ce n?Š una seconda forse ancora pi— importante: la possibilit… di estendere la Cig a tutta la filiera. Prima se un?azienda tessile era in crisi, poteva accedere alla cassa, ma non poteva farlo, per dire, l?impresa logistica che perdeva lavoro per la crisi di quella tessile. Ora si pu•¯. da repubblica.itÿ

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