Regione Toscana, va avanti la battaglia Fp Cgil contro tagli a salario dipendenti: ieri incontro con Giani

Regione Toscana, sono diventati legge i tagli al salario accessorio dei dipendenti per pagare gli staff agli organi politici ma continua la battaglia della Fp Cgil: ieri incontro con il presidente Giani che si è impegnato a trovare una soluzione. Confermati lo stato d’agitazione e il ricorso alle vie legali. “Non permetteremo che nemmeno un euro venga sottratto al fondo del personale, che sia grazie ad una mediazione politica, ad una soluzione tecnica o davanti ad un giudice”

E’ la n.2/2023 la Legge Regionale promulgata il 7 gennaio, e pubblicata sul Burt dell’11 gennaio, con la quale Regione Toscana tenta di risolvere il pesante giudizio della Corte dei Conti sul Bilancio 2021 spostando il peso economico del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici a carico del fondo delle lavoratrici e dei lavoratori.
Questo significa che i lavoratori di Regione si vedranno tagliare una parte del proprio salario, circa mille euro l’anno e la possibilità di poter effettuare progressioni di carriera, per pagare le indennità del personale chiamato a supporto della politica, i 172 addetti di cui solo 40 sono dipendenti di Regione Toscana, gli altri 132 hanno contratti a tempo determinato con chiamata nominativa e fiduciaria da parte del Presidente, della Giunta e del Consiglio.
Tra le varie strade da percorrere, Regione ha scelto di intraprendere quella che più di ogni altra lede il diritto dei lavoratori di veder salvaguardato il proprio salario, mettendo in campo una serie di atti che hanno condotto sino all’approvazione di questa Legge n.2 e per di più nel mancato rispetto delle relazioni sindacali possibili.
Questo 2023 non parte sicuramente nel migliore dei modi e lo hanno rappresentato chiaramente la RSU e le Organizzazioni sindacali al Presidente Giani, durante l’incontro che si è tenuto ieri a Palazzo Strozzi, al quale siamo giunti con estremo ritardo, dato che il giudizio della Corte dei Conti risale a luglio scorso e che gli atti assunti da Regione non sono stati oggetto di confronto sindacale come previsto dal Contratto Nazionale.
In tempi di difficoltà economiche in Regione si erano mantenuti livelli di salario accessorio e produttività dignitosi grazie alla contrattazione decentrata, che ha tentato negli anni, facendo scelte misurate, di accantonare risorse nel fondo dei lavoratori che garantissero il mantenimento di tali livelli e che adesso con un solo colpo viene decurtato di 2 milioni l’anno.
Non è volontà della RSU, come è stato ben rappresentato dal suo Portavoce e dal Rappresentante CGIL mettere a repentaglio i contratti delle segreterie politiche, ma la loro salvaguardia non può avvenire a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.
La posizione della CGIL Funzione Pubblica è stata chiara e netta, pronunciandoci contro le scelte legislative adottate e dando sostegno ad ogni forma di mobilitazione della RSU che già dal 27 dicembre ha proclamato lo stato d’agitazione di tutto il personale regionale; allo stesso tempo la CGIL Funzione Pubblica ha conferito mandato per l’avvio di tutte le azioni legali contro una serie di atti che riteniamo illegittimi nella sostanza perché lesivi dei diritti dei lavoratori e assunti nel mancato rispetto delle relazioni sindacali.
Il presidente al termine dell’incontro, preso atto delle rivendicazioni di tutte le parti, si è impegnato nel trovare una soluzione che possa essere condivisa dalla RSU e ha rinviato ad una successiva convocazione da tenersi nei prossimi quindici giorni.
Le rassicurazioni non bastano, le lavoratrici e i lavoratori meritano che venga rispettata la loro dignità, al pari di quella del personale degli staff e che si giunga ad una soluzione che non danneggi il loro salario.
Non permetteremo che nemmeno un euro venga sottratto al fondo del personale, che sia grazie ad una mediazione politica, ad una soluzione tecnica o davanti ad un giudice.

Firmato: Fp Cgil Toscana

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