La Cassazione ha detto s ai tre quesiti promossi dalla Cgil, che ha raccolto 3,3 milioni di firme. Un si di fatto scontato visto che l’esame preliminare della cassazione verifica la validit delle firme raccolte e se, le valide, raggiungono il numero minimo di 500.000.Ora la parola passa alla Corte Costituzionale che valuter se la materia dei quesiti referendari e materia che pu essere sottoposta e referendum abrogativo. Anche in questo caso non sembrerebbero esserci ostacoli di sorta. Dopo il via libera via della Consulta il governo dovr fissare la data del voto entro sei mesi. Il governo in casi eccezionali pu rinviare di un anno l’indizione del referendum. Le scioglimento delle camere e le elezioni anticipate sarebbero ovviamente motivo di rinvio. Ci sarebbe, infine, la possibilit che non si arrivi al voto, nel caso in cui la proposta di legge di iniziativa popolare su cui la Cgil ha raccolto le firme, la Carta Universale dei Diritti del Lavoro, gi incardinata nella commissione lavoro della camera, diventi legge dello stato. Le materie oggetto di referendum in tal caso sarebbero tutte positivamente superate dal nuovo statuto del lavoro. Tra gli scenari possibili questo forse il meno probabile. Nel merito qualcosa di pi sapremo luned 1212 quando, in Pier Capponi, in programma un seminario sulla Carta dei Diritti presente Cesare Damiano presidente della Commissione Lavro della Camera dei Deputati. nb
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