Reddito cittadinanza, Inps: a febbraio beneficiari calano a 2,3 milioni

A febbraio oltre un milione di nuclei familiari ha beneficiato del reddito o della pensione di cittadinanza con 2,3 milioni di persone coinvolte e un importo medio a nucleo pari a 564 euro. Lo riferisce l’Inps, ricordando che a gennaio i nuclei beneficiari erano 1,2 milioni per 2,8 milioni di persone coinvolte.
La diminuzione del numero dei nuclei rispetto al mese precedente risente dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio. Una analoga flessione era stata registrata anche lo scorso anno, nello stesso periodo, influenzata appunto dai termini di presentazione delle nuove dichiarazioni.
La provincia che in assoluto nel mese di febbraio ha avuto più nuclei beneficiari (143mila pari al 14% del totale con un importo medio a nucleo di 655 euro) è stata Napoli, a seguire Roma (68mila pari al 7% del totale e un importo medio di 538 euro) e Palermo (63mila pari al 6% del totale e un importo medio di 656 euro).
Tra gennaio e febbraio è stato revocato il beneficio a 36mila nuclei, con conseguente sospensione e azione di recupero del pregresso: la causa prevalente di revoca (33%) è stata la titolarità di autoveicoli o motoveicoli da parte di qualche componente del nucleo, chiaro effetto dei controlli generati grazie alla convenzione attivata da Inps con Aci. Altre cause di revoca sono state le dichiarazioni non conformi rispetto al patrimonio mobiliare (20%) e ai redditi da attività lavorativa (18%).
Sempre dall’inizio dell’anno in corso risultano 110mila nuclei decaduti dal diritto: nel 70% dei casi la decadenza è dovuta a una nuova Dsu con valori che portano sopra soglia la verifica dei requisiti. Per quanto riguarda il reddito di emergenza i dati perfezionano il quadro già definito lo scorso mese: i nuclei percettori di almeno una mensilità della prestazione ai sensi del decreto rilancio, che ha previsto erogazioni per due mesi, risultano pari a 292mila con 703mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 559 euro. Sono invece 255mila i nuclei beneficiari del Rem disciplinato dal decreto agosto con 584mila persone coinvolte e un importo medio pari a 550 euro.
Il dl 104/2020 art. 23 prevedeva inizialmente l’erogazione di una sola mensilità: con il dl 137/2020 (decreto ristori) art. 14, comma 1, sono state aggiunte altre due mensilità, quella di novembre e quella di dicembre. Lo stesso articolo, al comma 2, ha previsto l’erogazione, sempre delle mensilità di novembre e dicembre a domanda, per i nuclei che non avevano mai beneficiato del Rem (perché non avevano presentato domanda o perché non era stato loro riconosciuto) oppure avevano ottenuto solo il Rem dl 34. I nuclei percettori di quest’ultima tipologia di Rem risultano pari a 81mila, con 168mila persone coinvolte e un importo medio pari a 520 euro. E.G. daildiariodellavoro.it

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