Tre aziende chiuse, 10 in tutto quelle che hanno aperto procedure di mobilit per almeno 5 dei propri dipendenti: un totale di circa 100 lavoratori licenziati, a cui vanno sommati i molti licenziamenti individuali. Oltre 250 i lavoratori in cassa integrazione. Questo, il ritratto del settore del mobile al ritorno dalle ferie estive: un punto della situazione preoccupante e che guarda con inquietudine alla nuova stagione. I cancelli delle fabbriche si riaprono a malapena e si aspettano con ansia gli ordinativi autunnali, determinanti per l?andamento di molte aziende. Il ritratto inequivocabilmente quello di un settore in crisi. Anzi, in crisi l?intera filiera: dai fustellifici ai produttori di resine, fino agli addetti alle rifiniture. Dall?inizio dell?anno sono 3 le aziende che hanno chiuso i cancelli, mandando a casa in tutto 50 operai: sono la Halto, la cui chiusura ha comportato il licenziamento e la messa in mobilit di 15 dipendenti, la Ferrari con ben 23 lavoratori a casa e la Mancini Salotti con 12 persone. Oltre a queste, altre 7 aziende hanno avviato procedure di mobilit per almeno 5 dei loro dipendenti, per una ristrutturazione interna che comportava consistenti riduzioni di personale: in tutto si contano un centinaio di lavoratori in mobilit . Quello dei cassintegrati, poi, un esercito le cui fila sono di continuo infoltite da nuovi arrivi: tra gli ultimi i 15 dipendenti della Mantellassi Legno. Sono 15 le aziende che si sono avvalse della cassa integrazione ordinaria, per un totale di 120-130 operai; 40, invece, quelle che hanno ottenuto la cassa integrazione straordinaria in deroga, per un totale di 130-140 dipendenti coinvolti. E la preoccupazione aumenta per la difficolt di ricollocamento delle maestranze. ®All?interno del settore – spiega Riccardo Cappellini di Fillea Cgil – non c? possibilit di riassorbimento. Purtroppo la crisi economica internazionale, sulla Piana, andata a intaccare settori gi in crisi da 10, forse 20 anni¯. ? stata, insomma una sorta di colpo di grazia, anche se si continua a sperare in una rapida ripresa. Lo sguardo per adesso rivolto alla seconda met del mese, quando le aziende potranno fare un primo bilancio delle commesse per l?autunno. ®Sar necessario -afferma Paolo Spadoni della Cna – aspettare una quindicina di giorni per avere un quadro degli ordinativi. Permane il problema dei rapporti con le banche, che stanno tirando la cinghia nei rapporti con le aziende e basano l?erogazione dei finanziamenti sulla presunta affidabilit delle imprese che inviano gli ordini: alcune ditte hanno gli ordini senza poter avere dalle banche la possibilit di soddisfarli¯. Nel secondo trimestre 2009 gli ordini nel settore del mobile hanno avuto un calo del -14,6% dall?Italia e del -15,4% dall?estero, il fatturato calato in media del -17,6% e la produzione del -18,4%. Marta QuiliciDA IL TIRRENO
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