Almeno diecimila migranti vivono nei ghetti della Puglia. Dal Foggiano al Salento, fino ai confini con la Basilicata. Il pi grande Rignano Garganico, seguito dal ?ghetto-Ghana? vicino a Cerignola. C? poi quello storico di Nard, due ad Andria, uno a Spinazzola e l?ultimo nato a Ginosa, in cui si concentrano soprattutto lavoratori bulgari. Lontani geograficamente ma identici nella sostanza: un concentrato di miseria e disperazione.Edifici cadenti e pericolosi in cui gli uomini si ammassano a decine, senza servizi igienici, dormendo a terra, mangiando ci che offrono cucine improvvisate. Il fenomeno stato fotografato dalla Flai Cgil, il cui segretario regionale Giuseppe De Leonardis ha evidenziato ®il mancato funzionamento delle politiche regionali contro il caporalato impostate lo scorso anno¯.Buona volont ma scarsi risultati, per esempio, per il programma ?Capo free ghetto off? voluto l?anno scorso dall?allora assessore Guglielmo Minervini. ®C? la necessit impellente di progettare altri interventi¯, dice De Leonardis, e per questo i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) la settimana prossima incontreranno la giunta Emiliano ®per chiedere di inserire l?emergenza migranti nell?agenda regionale¯.Si parler anche del caso Nard, tornato alla ribalta dopo la morte del sudanese Mohamed, probabilmente a causa di un colpo di calore. Oggi viene effettuata l?autopsia a cui parteciperanno anche i periti dei tre indagati per omicidio colposo, i titolari dell?azienda e un intermediario. Poi la salma sar restituita alla moglie Marie, che grazie a una colletta effettuata dai compagni di lavoro di Nard e da varie comunit musulmane del Salento potr riportarla a Caltanissetta. di CHIARA SPAGNOLOda bari.repubblica.it
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