Premi: S.Stefano a Capp Plast, Rifinizione Vignali, Net Studio. Per ‘tenuta e rilancio lavoro a Prato”

Capp Plast, Rifinizione Vignali e Net Studio si aggiudicano l’undicesima edizione del premio Santo Stefano “per la tenuta e il rilancio del lavoro a Prato”. La prima azienda si occupa di trasformazione di materie plastiche, la seconda di tintoria e finissaggio, la terza di information technology. Come da tradizione i nomi delle aziende vincitrici sono stati annunciati dal vescovo Giovanni Nerbini al termine del solenne pontificale celebrato questa mattina in cattedrale nel giorno del santo patrono della città, Santo Stefano. Il comitato promotore del premio composto da Diocesi, Comune, Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Camera di Commercio e Comune di Montemurlo ha scelto tre aziende di successo “che ben rappresentano la vitalità del distretto industriale pratese”. “Oggi è ancora più doveroso continuare con questa nostra tradizione – ha spiegato Nerbini annunciando i vincitori – che vuol essere anche un’esortazione al coraggio e alla speranza nel futuro. Il premio Santo Stefano è un riconoscimento a quelle aziende che creano occupazione e innovazione, che valorizzano il territorio e che portano il nome di Prato nel mondo. Non solo, sono aziende rispettose dell’etica del lavoro, particolarmente impegnate nel rapporto con i propri dipendenti e attente alle necessità della società, specialmente dei più bisognosi”, ha concluso il vescovo. Non ancora definita la data della cerimonia di consegna dei premi: “Avverrà certamente nel 2021 ma in un giorno ancora da stabilire” si spiega. (ANSA).

Covid: vescovo Prato, importanza primato uomo su economia
“La pandemia ci ricorda l’importanza del primato dell’uomo sull’economia”. Queste le parole pronunciate oggi nell’omelia in cattedrale a Prato dal vescovo Giovanni Nerbini, nel giorno del santo patrono della diocesi e della città di Prato, sottolineando la necessità di mettere al centro la persona in questo difficile momento storico. L’invito ad avere “attenzione per l’uomo, per tutti gli uomini”, è stato rivolto alle istituzioni nazionali, perché altrimenti “non potrà esserci pace, benessere e prosperità per nessuno”, ma anche alla nostra realtà locale e alla responsabilità individuale, in particolare di quella dei credenti. La messa è stata concelebrata da cinquanta sacerdoti della diocesi di Prato alla presenza di 150 persone, il massimo consentito per la cattedrale dalle norme anti contagio. Nelle prime file erano sedute le autorità: c’era il presidente della Regione Eugenio Giani, accanto a lui il sindaco Matteo Biffoni, il sindaco di Vaiano Primo Bosi e i membri delle giunte dei Comuni di Vernio e Cantagallo. C’erano l’onorevole Erica Mazzetti, la consigliera regionale Ilaria Bugetti e rappresentanti delle forze dell’ordine. Il pontificale è stato trasmesso in diretta televisiva su Tv Prato. Nella sua omelia il vescovo ha poi sottolineato l’importanza di “vivere con sobrietà”, in un epoca nella quale “la mentalità individualistica prende campo e tende a enfatizzare i miei bisogni mai appagati completamente, i miei diritti. ‘Io voglio’ è il mantra che si impara da piccoli e che non tollera dinieghi e dilazioni”. E così “ogni confronto diventa scontro, aggressione verbale”, ha osservato citando poi il mondo dei social dove spesso avviene “una demolizione sistematica delle persone che si presentano fuori dal coro”. Infine una parola per i giovani, definiti un “tesoro umano da recuperare”: in particolare il pensiero di mons. Nerbini è andato a tutti quelli che “non studiano, non lavorano, non sono iscritti ad alcun corso”, verso i quali occorre “dare risposte esaurienti”. (ANSA).

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