PRATO: BREZZO (FILTEA CGIL) LA VERA CRISI DEL TESSILE DEVE ANCORA ARRIVARE 0 ÿ®La crisi vera a Prato deve ancora arrivare¯. A dirlo chiaro, chiaro Massimiliano Brezzo, segretario dei tessili della Cgil. E lo fa con la consapevolezza che non il solo a pensarlo perch gli addetti ai lavori, da tempo, lo dicono e lo ripetono tra loro. Il motivo? ®Nei prossimi mesi tutti i nodi verranno al pettine – commenta il sindacalista – e la crisi finanziaria andr a stratificarsi su quella del tessile¯. ®Gli ordini sono sempre meno – entra nel dettaglio Brezzo – ed sempre pi difficile riscuoterli. Il ricorso al credito sempre pi difficile cos come ottenere l?assicurazione sui crediti. I salari sono bassi, i consumi in diminuzione. E? un circolo vizioso da cui sar difficile uscire. A coloro che sono in cassa integrazione, in mobilit o che riscuotono l?indennit di disoccupazione si sommano tutti gli atipici che non rientrano nelle statistiche e che, senza ammortizzatori, diventano invisibili alla crisi. Ma ci sono anche loro a Prato, si sommano ai 10.000 posti di lavoro persi negli ultimi dieci anni, e non solo nel tessile, e la citt ne sta risentendo. Aggiungo che nei prossimi mesi avremo un?accelerazione nelle riduzioni di personale e nelle cessazioni di aziende. Tutto questo per dire che se non abbiamo un?emergenza sociale e solo perch hanno retto i legami parentali e gli ammortizzatori sociali hanno fatto da cuscinetto¯. Questo il panorama. Nero. Terribile. Di fronte a questo scenario, cosa si pu fare? ®Intanto – risponde il segretario della Filtea pratese – chiedere alle imprese quando riducono il personale di mantenere alto il senso di responsabilit e di avere la consapevolezza che trovare nuovi lavori , e sar , sempre pi difficile¯. Tradotto significa privilegiare le casse integrazioni e un livello di incentivi accettabile in modo da garantire una continuit di reddito pi lunga possibile. Ma non solo. ®Oggi – continua Brezzo – la crisi sta andando avanti e c? la consapevolezza da parte di tutti che questi ammortizzatori non sono pi sufficienti. Servono ammortizzatori che consentano di aiutarci nel percorso, inevitabile, di riduzione della capacit produttiva. Senza un riposizionamento del distretto non ci potr essere rilancio ma il nostro governo non pu far finta che Prato non sia pi importante dell?Alitalia per numero di addetti e per la ricchezza prodotta negli anni e quindi, anche per il tessile, servono ammortizzatori pi solidi e formazione per aiutare i lavoratori a reinserirsi. Aggiungo che si deve tener conto dei contratti atipici: loro non hanno garanzie e ricordo che in Toscana la media di stabilizzazione in sei anni stata del 50%, per intendersi su 10 lavoratori che hanno perso il lavoro solo 5 hanno ritrovato un posto stabile¯. Il Governo ha per approvato il rifinanziamento per la cassa integrazione e sono arrivati in Toscana 2 milioni di euro per la cassa integrazione straordinaria in deroga? ®A parole vero. Abbiamo avuto rassicurazioni – risponde il sindacalista della Cgil – ma per adesso quei 2 milioni di euro non sono arrivati come promesso. E se non sono arrivati noi non possiamo spenderli e garantirli ai lavoratori delle aziende che stanno chiudendo in queste settimane¯. Il.Re. DA IL TIRRENO