Pop.Vicenza: sindacati Prato, no quotazione, vaso traboccato
La misura era gi colma, dopo aver appreso che la Banca Popolare di Vicenza non potr quotarsi in Borsa, il vaso traboccato. Da anni i dipendenti del Gruppo Banca Popolare di Vicenza hanno gestito con professionalit e spirito di appartenenza il rapporto quotidiano con quella parte di clientela che, affrontando mille difficolt ma grazie alle capacit dei colleghi, ha continuato a credere nell’Istituto a dispetto del linciaggio mediatico di cui, da mesi, questo Gruppo vittima. Lo affermano in una nota i sindacati delle segreterie provinciali di Firenze e Prato Fisac Cgil, First Cisl e Unisin annunciando che per discutere assieme, per fare sentire a tutti ed in particolare ai nuovi proprietari la voce dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo, saranno organizzate nei prossimi giorni, su questo territorio, iniziative di confronto diretto con i colleghi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. Possiamo dirlo con assoluto certezza – aggiungono -: i lavoratori bancari del Gruppo BPVi hanno fatto certamente il proprio dovere. Ma si pu dire lo stesso dei banchieri, dei manager strapagati che hanno gestito prima e che gestiscono adesso questo Gruppo? La risposta tristemente semplice: no. Non lo ha fatto il vecchio management che ha sempre deciso di non ascoltare quanto il sindacato per anni ha sostenuto, con volantini, lettere, diffide ed esposti in questo Gruppo. Il risultato – prosegue il comunicato -? Lo conoscono anche i sassi: non siamo stati ammessi alla quotazione in borsa ed il Fondo Atlante possiede adesso la quasi totalit (99.33%) del nostro presente e del nostro futuro. Non lo far la nuova propriet , o almeno cos pare leggendo le dichiarazioni dei suoi vertici che nella persona del Sig. Penati, presidente di Quaestio sgr (societ di gestione del risparmio che gestisce il fondo Atlante) intende ‘prendere, vendere, spaccare’ il nostro Gruppo con termini pi consoni ad un’operazione di macelleria che di rilancio della vita e del benessere di 5800 dipendenti del Gruppo e dei migliaia di soci e clienti della Banca, che sono i veri ‘stakeholder’ i veri portatori di interessi di un azienda di credito. (ANSA).