Pontedera (PI): Tmm, presidio lavoratori. Rischio lavoro per 85 dipendenti. La solidariet delle istituzioni
I primi dubbi sono sorti una decina di giorni fa, quando la Peugeot ha ritirato il materiale e interrotto la commessa. Da allora un crescendo di ipotesi, tra una possibile ristrutturazione e una totale chiusura, rimaste senza una risposta certa da parte dell?azienda.I lavoratori chiedono risposte. Al ritorno dalle ferie gli addetti nello stabilimento che produce marmitte per moto temono di trovare i cancelli sbarrati. ®Qui ? dice Marco Comparini, segretario generale della Fiom-Cgil di Pisa, gli ammortizzatori sociali sono ormai endemici, ma una situazione di stallo di questa natura ci preoccupa molto perch potrebbe nascondere la scelta della societ di chiudere Pontedera¯.Una storia che per molti operai sembra ripetersi e che riporta i lavoratori agli anni Novanta quando, addetti nelle ditte Parrino di Bientina, sembravano aver trovato una stabilit lavorativa. Poi, l?improvvisa chiusura per fallimento nel 1998.Ci pens la Tmm, azienda del gruppo Cls di Torino (societ che si occupa della produzione di componentistica per moto e auto), gi attiva a Migliarino, a riaccendere i macchinari spenti e le speranze degli operai, inglobando nel 2003 nello stabilimento di Pontedera (la cui produzione al 95% legata alla Piaggio) quasi tutti i lavoratori. Dei 500 operai impiegati nell?ex ditta Parrino, sono sopravvissuti alle crisi e ai tagli meno di cento lavoratori.®Negli anni c? stato un progressivo ridimensionamento del personale ? prosegue il segretario della Fiom ?, per sempre con procedure che hanno evitato licenziamenti forzosi. Con la propriet abbiamo avuto sempre un dialogo positivo, adesso invece qualcosa sembra essere cambiato¯.Lavoro: presidente provincia Pisa,comportamento Tmm cinicoOggi il sindaco di Pisa e Presidente della Provincia, Marco Filippeschi ha incontrato, insieme al sindaco di Pontedera (Pisa), Simone Millozzi, i lavoratori riuniti in presidio davanti alla Tmm di Pontedera, l’azienda che fa parte dell’indotto Piaggio e che ha annunciato la chiusura e il licenziamento di 85 dipendenti. Abbiamo espresso ai lavoratori – dice Filippeschi – la solidariet e la vicinanza della Provincia e del Comune di Pisa. Siamo impegnati a coinvolgere tutte le istituzioni, a partire dal Governo, per trovare uno sbocco alla crisi dell’azienda. Niente giustifica il comportamento ingannatore e cinico della propriet di fronte operai e impiegati che hanno sempre fatto il loro dovere e a rappresentanze sindacali attente e capaci di collaborare a trovare soluzioni ai problemi dell’azienda. Filippeschi sottolinea anche che nell’incontro in Regione, al tavolo di crisi, di luned prossimo imposteremo le azioni istituzionali necessarie: cercheremo di ottenere dalla Piaggio le garanzie utili a impostare un percorso e siamo disponibili e pronti a dare la massima visibilit alla lotta sindacale per salvare la Tmm.(ANSA).Lavoro: solidariet lavoratori Pa a operai Tmm PontederaUna delegazione del sindacato di base Delegati lavoratori indipendenti, nato da una costola dei Cobas, si recato stamani al presidio degli operai Tmm di Pontedera (PIsa), l’azienda dell’indotto Piaggio che ha annunciato la chiusura e il licenziamento dei suoi 85 dipendenti, per portare loro solidariet dai lavoratori della pubblica amministrazione. Invitiamo i lavoratori – spiegato in una nota – a passare dal presidio della Tmm, un semplice gesto di solidariet utile e necessario. La Tmm un’azienda dell’indotto Piaggio, il 90% delle commesse dipende dal gruppo Colaninno i cui profitti in borsa sono in continua crescita. La desertificazione industriale, le delocalizzazioni sono l’altra faccia di una realt che vede i grandi gruppi industriali accumulare enormi profitti dalle quotazioni in borsa. Alcuni mesi fa stata presentata in Regione una proposta di legge che ci sembra molto utile rilanciare e che prevede la predisposizione di un albo trasparente delle imprese che usufruiscono, direttamente o indirettamente, di contributi pubblici, incentivi, finanziamenti la cui erogazione sia stata delegata alla Regione stabilendo che le somme recuperate da chi ha delocalizzato violando il patto con la Regione, siano impiegate per sostenere il reimpiego di chi ha perso il lavoro, anche attraverso l’avvio di forme di auto-imprenditorialit collettiva oltre che attraverso sostegni economici e formativi per il ricollocamento in altre attivit sul territorio.(ANSA).