Polizia: Giannini, attenzione a tema suicidi, va affrontato Il capo della Polizia al convegno Silp Cgil

“Non possiamo non prendere atto che c’è questo problema e non mettere tutto il nostro impegno per trovare soluzioni”. Lo ha detto il capo della Polizia Lamberto Giannini al convegno sul tema dei suicidi nel Corpo organizzato dal Silp Cgil con la partecipazione di docenti universitari e psicologi, sottolineando che “da parte della nostra Amministrazione c’è massima trasparenza per affrontare a viso aperto questa situazione e massima attenzione per limitare il disagio”. Giannini ha poi ricordato che, per quando riguarda il tema della sospensione dal servizio, si sta lavorando a una revisione delle attuali norme, ribadendo che “i provvedimenti di natura cautelare non devono incidere in maniera drammatica sulla vita del personale” e per questo “a chi occupa ruoli dirigenziali dico che è importante il rapporto col personale, la vicinanza e l’ascolto”. I numeri li ha illustrati il direttore centrale di Sanità della Polizia Fabrizio Cipriani. “Ogni anno abbiamo 12 casi di suicidio in Polizia. Un dato più alto della popolazione generale ed inferiore a quello di altre polizie europee. Ma ci sono molti fattori che incidono sul fenomeno, tra i quali la classe di età del personale e la disponibilità di un’arma”. Con il Covid, ha aggiunto, “abbiamo avuto una diminuzione del tasso di suicidi, dovremo vedere successivamente all’emergenza come andranno le cose” e per questo “sono importanti la formazione e la prevenzione, con il tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio. Siamo la forza di polizia che ha sempre pubblicizzati questi dati – ha concluso – e che ha un servizio di psicologia”. Secondo il segretario generale del Silp-Cgil Daniele Tissone il fenomeno “è ricorrente e attuale tra gli operatori. Abbiamo necessità di lavorare di più sulla prevenzione, di avere strumenti normativi adeguati e di superare lo scarso interesse o imbarazzo, che quasi nega l’accettazione dell’esistenza di un problema tra i lavoratori in divisa e che rappresenta il vero tabù da combattere”. (ANSA).

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