POLITICA: LA CLASSE OPERAIA NON VA IN LISTA

Che le tute blu non andassero pi— di moda lo si era capito da tempo, ma che il loro indice di gradimento a sinistra fosse finito cos in basso non era mai successo. A Pontedera, patria della Piaggio e bastione della classe operaia toscana, il Pd mette in lista per le elezioni comunali appena tre operai, facendosi scavalcare perfino dal Pdl che ne porta quattro. Ancor pi— clamoroso il caso di Piombino, con il Pd e Sinistra e libert… che hanno un solo candidato operaio a testa, scavalcati dall?Idv e perfino dalla lista ®Polo di centrodestra¯. Del resto, secondo un recente sondaggio del Sole 24 Ore, in Italia solo il 22% degli operai Š disposto a votare per il Pd e concede poco altro al resto della sinistra, mentre il Pdl vola al 44 e la Lega diventa la terza forza, con il 15% dei consensi. Insomma, sembra quasi che sinistra e classe operaia vivano da separati in casa e anche in Toscana alcuni segnali di allarme si fanno sentire. Il primo arriva dall?analisi del voto dello scorso anno: nei distretti industriali, nota Antonio Floridia, responsabile dell?Osservatorio elettorale della Regione, il centrosinistra ha perso il 4% a vantaggio del centrodestra che Š cresciuto del 4,5, mentre la flessione nelle grandi aree urbane Š stata solo del 2,4. ®E? difficile capire chi ha cambiato il proprio voto – commenta Floridia – ma si pu• ipotizzare che a farlo siano state le nuove figure imprenditoriali e le giovani generazioni operaie, meno sensibili al richiamo della tradizione politica¯. Del resto, i segnali di allentamento del rapporto tra sinistra e classe operaia in Toscana arrivano da lontano, anche se si affermano molto pi— lentamente che altrove. Non Š solo la sconfitta della Fiom al referendum per l?integrativo alla Piaggio a misurare il raffreddamento del rapporto anche con la sinistra sindacale e neppure il fallimento dello sciopero contro la flessibilit… indetto recentemente dai metalmeccanici della Cgil che sono riusciti a convincere a incrociare le braccia soltanto 25 operai su 251. Ben pi— significativo Š il fatto che nella rossa Piombino alle elezioni delle rsu della Magona la Fim per la prima volta abbia superato la Fiom. Alla Piaggio in dieci anni la Fiom, che pure resta di gran lunga il sindacato pi— forte, Š scesa dal 68,8 al 48,5% di consensi e alla Boheringer, passando al settore farmaceutico, alla Cisl sono andati tre rappresentanti su quattro. Alla Breda di Pistoia, per rimanere alle cattedrali della grande industria toscana, la Fiom contiene la perdita dei consensi, ma assiste all?affermazione di una consistente presenza in fabbrica dell?Ugl che conquista due delegati su 12. Certo, non ovunque Š cos: all?Europa Metalli di Barga la Fiom, per la prima volta nella storia, ha avuto la maggioranza assoluta dei delegati e alla Ferragamo ha confermato otto delegati su nove. Paolo Bruni, operaio Breda con un trascorso da segretario del Pds, ammette che la disaffezione verso la sinistra la si percepisce in fabbrica. ®C?Š stata una grande ondata di entusiasmo quando Š nato il Pd, poi questa spinta si Š affievolita, ma il distacco – spiega – lo si sente soprattutto nei confronti del livello nazionale, mentre localmente mi pare di poter dire che la fiducia non Š venuta a mancare¯. Il ritornello delle speranze tradite ritorna anche nelle parole di Rossano Rossi, della segreteria regionale della Cgil e leader toscano di Lavoro e societ…, la componente di sinistra del sindacato di Epifani. ®Gli operai – dice – si aspettavano molto di pi— dai governi di centrosinistra. Sono rimasti delusi e questo clima di disincanto non favorisce l?azione del sindacato e la riuscita delle azioni di lotta¯. Poi Š cambiata la geografia contrattuale della classe operaia: ®Oggi il mondo del lavoro – aggiunge – Š composto da tanti precari che ci pensano due volte prima di fare sciopero. In ogni caso, non voglio fare il negazionista, il clima nelle fabbriche Š cambiato. Fino a dieci anni fa non c?era un operaio che in Toscana ammettesse di avere simpatia per la destra, mentre oggi pu• accadere senza essere guardati come un extraterrestre¯. Sono cambiati gli operai, ma Š cambiata la politica: ®Non sempre si ha la percezione dell?importanza che per lo stesso centrosinistra – commenta Paolo Bruni – riveste la fabbrica; bisognerebbe coinvolgere di pi— gli operai¯. Carlo Bartolida Il Tirreno

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