Pnrr: Landini, lunedì arriverà una convocazione “E’ quello che chiedevamo”

“Abbiamo avuto conferma che lunedì arriverà una convocazione, quello che chiedevamo. Deve essere l’avvio di un confronto vero”: lo ha annunciato a Terni il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in merito al confronto tra sindacati e Governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questo, ha spiegato il sindacalista, “non è stato discusso in tutte le sue parti”.
“Noi abbiamo chiesto, e credo che sia necessario farlo, di entrare nel merito di ogni singolo progetto per capire quanta occupazione crea e soprattutto creare un confronto sulle riforme indicate per costruire assieme davvero un nuovo Paese”. Riforma fiscale, riforma della pubblica amministrazione, della giustizia, della scuola, gli investimenti sulla sanità pubblica, le priorità per Landini. “Allo stesso tempo – ha detto ancora, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione del primo maggio all’Ast di Terni – c’è bisogno di politiche industriali in cui il ruolo del Governo diventa decisivo. Poi vogliamo affrontare quello che il Parlamento nelle prossime settimane discuterà, il decreto Sostegni, a partire dalla questione del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali”. (ANSA).
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Recovery: Landini, non si cambia Paese senza coinvolgimento
“Non si cambia il Paese senza il coinvolgimento del mondo del lavoro”, avverte il leader della Cgil, Maurizio Landini. Che parlando a Rainews aggiunge: “Con Cisl e Uil di essere convocati dal Presidente del Consiglio perchè il piano di resilienza inviato a Bruxelles ha dei titoli importanti ma deve essere riempito di contenuti. E sia le riforme, sia dove si fanno gli investimenti, quanti posti di lavoro si creano, sono temi che devono essere discussi, ci vuole il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori. Abbiamo chiesto di aprire un confronto che sia in grado di accompagnare la realizzazione di questo piano”.
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1 maggio: Landini, è momento dei vaccini non di licenziare Ed ora anche rinascita degli investimenti e più lavoro stabile
Oggi, per il lavoro, “bisogna investire sulla salute, sulla sicurezza, sullo stato sociale: abbiamo visto il prezzo che abbiamo pagato a causa anche dei tagli alla sanità. Il nostro slogan per il Primo Maggio, ‘è il lavoro che cura l’Italia’, indica che oggi è il momento di vaccinare non è il momento di licenziare”. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, anticipa così – a Settegiorni di RaiParlamento – i temi della Festa del lavoro. Parlerà oggi dalla Ast di Terni, uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil. Il nodo, nel confronto con il Governo e indirettamente con le associazioni delle imprese a partire da Confindustria, è quello dei tempi per superare il blocco dei licenziamenti messo in campo per far fronte all’impatto sull’economia dell’emergenza Covid. “E’ stato un anno complicato. Come si è visto si sono persi posti di lavoro, soprattutto donne, giovani, e nel Mezzogiorno. Credo sia stato molto importante aver fatto i protocolli di sicurezza e aver bloccato i licenziamenti. Allo stesso tempo oggi è il momento della rinascita degli investimenti e di rimettere al centro un lavoro stabile, non precario”, avverte il segretario generale della Cgil. E sul lavoro che cambia ai tempi del Covid , a partire dallo smart working, dice: “”Il lavoro è già cambiato. Quello che viene avanti è che ognuno di noi dovrà imparare sia a lavorare a distanza che a lavorare in presenza, è la stessa persona che sarà chiamata nel suo lavoro ad avere queste competenze quindi c’è un problema di diritto alla formazione e, dall’altra parte, credo che in tutti i contratti nazionali vanno regolate le modalità di lavoro anche a distanza” (ANSA).
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Lavoro: Landini,blocco licenziamenti non vuol dire ingessare “Impegno anche grazie a nuovo sistema di ammortizzatori sociali”
“Bloccare i licenziamenti non vuol dire ingessare il lavoro, vuol dire mettere al centro il lavoro”: lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando a Terni a margine della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil organizzata in occasione del Primo Maggio. Per Landini è necessario “incentivare l’uso di tutti gli strumenti che sono alternativi ai licenziamenti”. “Non chiediamo solo di bloccare i licenziamenti – ha aggiunto -, chiediamo di azzerare la cassa integrazione ordinaria, il che vuol dire mettere nelle condizioni tutte le imprese industriali e delle costruzioni di avere 52 settimane da poter utilizzare. Chiediamo di incentivare i contratti di solidarietà, chiediamo di incentivare i contratti di espansione, il che vuol dire aiutare chi è vicino alla pensione per far entrare giovani nei luoghi di lavoro”. A detta del segretario della Cgil, “ci vuole un impegno anche grazie ad un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che dica che prima di ricorrere ai licenziamenti si utilizzano tutti gli altri strumenti. In pratica vuol dire che ci si può riorganizzare senza licenziare”. “Questa – ha concluso – è la scommessa che chiediamo anche alle imprese, tanto più che siamo ancora dentro alla pandemia. In questi mesi, giugno, luglio e agosto, bisogna vaccinare i lavoratori, non licenziare”. (ANSA).
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Acciaio: Landini, dare un futuro a un settore strategico  Segretario Cgil spiega scelta Ast per manifestezione 1 maggio
“Qualsiasi Paese che voglia essere un Paese industriale ha bisogno di un’industria dell’acciaio degna di questo nome. È tanti anni che abbiamo indicato la necessità di un Piano nazionale per l’acciaio e credo sia arrivato il momento di dare un futuro ad un settore strategico”: è quanto ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, rispondendo ai giornalisti in merito alla scelta di essere all’Ast di Terni in occasione della Festa dei lavoratori. Secondo Landini “in questa fase è particolarmente importante mettere al centro la qualità delle produzioni che fai, come sei in grado di produrre senza inquinare e aprire un nuovo modello di sviluppo”. “Inoltre – ha ricordato – a Terni è aperta una discussione sul futuro” della fabbrica, per la quale ThyssenKrupp ha annunciato la vendita. “Negli anni passati – ha concluso – questa città e questi lavoratori hanno dimostrato cosa significa l’unità sindacale, difendere il proprio lavoro e pensare al futuro”. (ANSA).

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