Pnrr: Giani, in Toscana oltre 1 mld investimenti su sanità ‘Regione è pronta a cogliere opportunità su sette filoni’

“La Toscana è pronta, ha accolto quelle che sono le opportunità offerte dal Pnrr per quanto riguarda la sanità ed il sociale che si articolano sostanzialmente su sette filoni: gli investimenti in termini di tecnologia e diagnostica, l’edilizia sanitaria, l’assistenza domiciliare, le case di comunità, gli ospedali di comunità ovvero le cure intermedie, ed i centri operativi territoriali. Fra i due canali di interventi su attrezzature, informatica e diagnostica, ed i cinque filoni per le nuove realtà, io prevedo che si possa superare il miliardo di investimenti in Toscana”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, in occasione del convegno ‘Sanità e sociale: sfide e opportunità del Pnrr per il futuro dei sistemi integrati’ in corso a Firenze. “E tutto questo – ha aggiunto Giani – si fa senza le grandi opere, ma con tutta una serie di interventi che vanno diffusi sul territorio”.
Nel suo intervento al convegno organizzato da Anci Toscana Giani ha riconosciuto al ministro della Salute Roberto Speranza di aver presentato il quadro degli interventi previsti, che già può permettere a Regione e Comuni di arrivare pronti ai bandi. “Ma lo Stato deve fare una scelta – ha puntualizzato Giani – e deve aumentare le risorse in parte corrente per il personale: un sistema che si amplia ha nuove necessità ed ha bisogno di adeguarsi. Oggi in Regione Toscana siamo in una situazione in cui da un lato ci chiedono conto delle nuove assunzioni nel settore, dall’altro viviamo lo stato di agitazione sindacale per mancanza di personale. Dobbiamo risolvere questo paradosso con nuove forze”. “Il Covid ha messo a dura prova il sistema sociosanitario toscano, che però sostanzialmente ha retto la prova – ha detto il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni – Ora però dobbiamo prendere di petto i problemi che abbiamo vissuto e trovare insieme le soluzioni. Come sindaci, abbiamo sperimentato le nuove necessità delle famiglie e sappiamo che la sanità pubblica deve essere accogliente e raggiungibile, e che il sociale deve dare sostegno a fragilità e disagio, in un sistema il più diffuso possibile sui territori”. (ANSA).

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