La festa della donna potrebbe regalare 44 lettere di licenziamento alle dipendenti della Ser.In, azienda romana di inserimento dati di Sant?Agostino che dallo scorso agosto ha annunciato l?intenzione di lasciare Pistoia. Sarebbe una beffa, la certezza della perdita del posto di lavoro nel giorno delle mimose e delle tante parole spese per l?uguaglianza e le pari opportunit . Una delusione cocente a pochi giorni di distanza dalla riapertura della ex Answers, ora Call & Call, in cui 436 dei 499 dipendenti sono donne. La Ser.In una realt pi piccola ma anche qui lavorano per lo pi donne. Sono 44 su 47 dipendenti. Le due aziende – Ser.In e Call & Call – sono distanti poche centinaia di metri: una in via Galvani e l?altra in via Galilei, nella zona industriale di Sant?Agostino. Eppure cos diverse sembrano le prospettive future di queste donne. Domani si decider il destino della Ser.In. E nell?opinione di sindacato, rappresentanti aziendali e amministrazione provinciale, non sar un lieto fine. Il 24 agosto 2009 la propriet aziendale ha annunciato l?avvio della procedura di mobilit per la diminuzione delle commesse. Dopo alcuni incontri con Cgil, Cisl e Cub a fine settembre ecco il dietro front: mobilit revocata e sostituita con riduzione di orario (e conseguente rotazione) e il ricorso alla cassa integrazione. Un modo anche per concretizzare eventuali manifestazioni d?interesse da parte di altri imprenditori. A met dicembre la doccia gelata. Il direttore generale Walter Sugoni riparte con la mobilit : vuol chiudere l?azienda di Pistoia. Nessuna disponibilit a cedere l?attivit . Il 6 marzo terminato il periodo di 75 giorni previsto dalla legge perch le parti – azienda e sindacato – cercassero di raggiungere un accordo. All?ufficio lavoro della Provincia, in via Petrini, domattina alle 10 si terr l?esame congiunto alla presenza del funzionario Mauro Gori. Che potrebbe rivelarsi un ben triste notaio per le dipendenti Ser.In. Luisella Brotini, segretaria provinciale della Filcams Cgil, e la collega Barbara Orlandi hanno scritto una lettera aperta per la Ser.In. ®Casuale – scrivono le due sindacaliste – la data nella quale si effettuer l?incontro tra le parti. C? l?8 marzo delle occasioni celebrative verso le donne, quello delle ?sempre pi rare? manifestazioni, quello delle feste e delle cene, e quello che potrebbe regalare alle 44 dipendenti dell?azienda il licenziamento. Da agosto combattono tra aperture di procedure di mobilit , cassa integrazione proclamata e mai attivata, fino alla decisione di procedere alla chiusura con la messa in liquidazione. Ci sono state ipotesi di acquisizione (una societ che voleva spostare l?attivit all?Osmannoro, riprendendo 15 dipendenti, ndr) mai concluse. Le lavoratrici ormai sono davvero disilluse. La Cgil ha fatto di tutto per scandagliare le possibili soluzioni e ha cercato di stare vicino alle donne della Ser.In, che non si sono mai arrese ma non sono riuscite, forse, a salvare il loro lavoro¯. C? un tempo che sta per scadere, ricorda il sindacato, e questo 8 marzo 2010 potrebbe rimanere indimenticabile per loro. ®Vorremmo riuscire a fare l?impossibile, o forse pretendere il possibile, ma a fronte di ci quello che si prospetta vago, lontano dalle regole e spesso poco affidabile¯. Tiziana Gori da Il Tirreno
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