Sento il dovere come pistoiese, ma ancora di pi come cittadino della Repubblica Italiana, di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica quanto accaduto venerd 6 dicembre in occasione della cerimonia di premiazione della IX edizione del ‘Premio Nazionale Antonino Caponnetto per la cultura della legalit ’. Mentre tutte le autorit erano presenti, il sindaco Alessandro Tomasi, padrone di casa, ha pensato bene di non presenziare alla cerimonia. Lo scrive in una nota Paolo Carrara, presidente della fondazione ‘Un Raggio di luce onlus’ di Pistoia, organizzatrice dell’evento, insieme alla Fondazione Antonino Caponnetto di Firenze e al Centro di documentazione e di progetto ‘Don Lorenzo Milani’ di Pistoia. Il fatto – scrive ancora Carrara – al di l della mancanza di rispetto e del coraggio delle proprie azioni, il sindaco aveva confermato la propria presenza, gravissimo perch denota una concezione della giustizia e della legalit piegata a fini politici. Come abbiamo scritto nelle motivazioni del Premio la giustizia non ha colore n privilegio di alcuni rispetto ad altri. Questo almeno dovrebbe essere il concetto che unisce tutti i cittadini, senza distinzione. Il premio stato assegnato a Ilaria Cucchi, all’avvocato Fabio Anselmo, e a Riccardo Casamassima e Maria Rosati, i due carabinieri che, con la loro testimonianza, hanno permesso la riapertura del procedimento sulla morte di Stefano Cucchi e a Sonia Alfano che a seguito della morte del padre, Beppe Alfano, ucciso dalla mafia nel 1993 per le sue inchieste giornalistiche, ha intrapreso un’intensa attivit antimafia per accertare la verit sulla sua morte e sui mandanti occulti. Evidentemente – prosegue Carrara – il sindaco e l’amministrazione comunale che rappresenta sono a favore di una concezione autoritaria dello Stato che pu massacrare impunemente cittadini a se stesso affidati. (ANSA).
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