La continua attesa delle riforme promesse, la mancata emanazione dei decreti attuativi della L. 1352012, il costante declino della scommessa ippica nell?assoluta indifferenza degli organi competenti, la conseguente caduta degli investimenti negli allevamenti, la fuga dei proprietari di cavalli, la chiusura o il blocco dell?attivit negli ippodromi (Milano, Roma, Napoli, Padova, Merano, Livorno ecc. ?), stanno segnando la drammaticit di una crisi che ha messo definitivamente in ginocchio un intero settore condannando alla disperazione 50.0000 famiglie.Gli ippodromi italiani contano intorno ai 400-500 addetti, di cui il 70% si trova in cassa integrazione in deroga. La situazione drammatica. I lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro, non fa eccezione la societ Alfea, che gestisce l’ippodromo di S.Rossore,con i suoi 21 addetti che gi hanno fatto un periodo di cassa integrazione nel mese di settembre. Per i quali si prevede un ulteriore e maggiore utilizzo degli ammortizzatori sociali, a partire dal mese di febbraio 2013.Tutto ci la conseguenza delle decisioni assunte dalle Istituzioni competenti preposte a sviluppare ?azioni positive? tese a precostituire condizioni di consolidamento e di sviluppo del settore.Che hanno pensato bene di far seguire al taglio di oltre il 40% delle risorse per il comparto, la non erogazione delle somme dovute per i premi vinti e per le spettanze degli ippodromi fin dal giugno 2012.Come facile immaginare questo atto sconsiderato, qualora non venisse IMMEDIATAMENTErimosso, rappresenterebbe il colpo di grazia che manda definitivamente in blocco l?intero sistema ippico. Di ci ne pienamente consapevole il Ministro Catania che tuttavia non andato oltre le promesse e gli impegni verbali di soluzione del problema, promesse e impegni ripetuti e sistematicamente smentiti nei fatti.Purtroppo il tempo sta per scadere, anche per l’Alfea e per tutta l’ippica pisana, se nelle prossime ore non sar data una concreta risposta a questa EMERGENZA il processo di disgregazione dell?intero settore subir una drastica accelerazione togliendo ai lavoratori e agli operatori tutti anche l?ultimo filo di speranza per il futuro.Facciamo un appello alle Istituzioni Locali in particolare alla regione Toscana in quanto proprietaria dell’ippodromo e alle forze politiche del territorio, che ci sostengano nella lotta per salvare l’ippica.Consideriamo la manifestazione prevista a Roma perÿdomani 1ø febbraio, alla quale non faremo mancare la nostra presenza, un punto di partenza per dispiegare unitariamente tutte le iniziative necessarie a riaffermare il diritto del settore a pretendere un presente migliore e la possibilit per un futuro di consolidamento e di sviluppo.COM
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