Care ragazze, cari ragazzi, inizia cos la risposta dei nonni del sindacato pensionati dello Spi-Cgil della provincia di Pisa dopo aver letto la lettera, anzi come la definiscono loro ®la vostra bella lettera¯, pubblicata dal nostro giornale qualche giorno fa. Ora sono i nonni a rispondere a quei giovani, che potrebbero essere loro nipoti, invitati a stare dalla loro parte per battersi per tutte ®le cause giuste¯ e per tutte le questioni che attanagliano la nostra societ . ®S, siamo coloro che si sono battuti per una scuola pubblica, per un paese civile e democratico in cui tutti potessero avere le stesse opportunit ¯. ®Voi – scrivono i nonni ai ragazzi – ci chiedete di stare dalla vostra parte, ma non c? bisogno perch lo siamo sempre stati, lo siamo adesso e lo saremo in futuro, perch questa la protesta non soltanto degli studenti, ma anche delle pensionate e dei pensionati, dei lavoratori e delle lavoratrici. La riforma Gelmini della scuola, tra le altre cose, riduce fortemente il tempo pieno e una delle conseguenze sar quella che i nonni e le nonne avranno meno tempo libero a disposizione¯. Pensando a dover controllare i bambini, visto che i genitori sono impegnati tutta la giornata con il lavoro. ®? per tutte queste ragioni che la sacrosanta protesta dovr essere di tutti i cittadini¯. ®S cari ragazzi, la riforma della scuola del governo Berlusconi ci riporta indietro di molti anni, un?epoca in cui poteva aspirare a diventare un medico, un notaio, un giornalista etc. soltanto chi aveva le risorse per studiare: cio i ricchi¯. Ma a questa riforma, secondo sempre quanto rispondono gli anziani del sindacato Spi-Cgil agli studenti che li avevano chiamati in causa – ®vanno aggiunte anche le altre: e pensiamo a quella sulla giustizia, sul mercato del lavoro, ecc. Che, se passassero in parlamento, farebbero fare un passo indietro a tutto il nostro Paese¯. Questo un governo che ®cerca di annullare tutte le conquiste fatte, frutto di lotte – come dite voi – che abbiamo sostenuto nel corso degli anni, anche a costo della propria vita¯. Noi – conclude l?intervento dei nonni del sindacato Spi in risposta ai ragazzi – ®sosteniamo la vostra mobilitazione perch non condividiamo n il merito n il metodo della riforma in quetione, dato che, come anche voi giustamente osservate, non c? stato n un confronto sui banchi del p parlamento, n con gli studenti e le loro varie rappeesentanze¯. DA IL TIRRENO
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