La Rsa Phalesia sembra destina a chiudere sabato prossimo, prima che sia trovata una soluzione per garantire la continuit del servizio agli attuali 43 ospiti. Domenica le famiglie potrebbero essere chiamate in tutta fretta a riportarsi a casa i loro anziani parenti. Un problema certo aperto da problemi di funzionamento di una struttura privata, ma che ha gi ha avuto dei riflessi sociali con il licenziamento di 25 dipendenti. E ora la continuit di assistenza agli ospiti della struttura appesa ad un filo sottilissimo. Si erano aperte due possibilit , l?acquisto della struttura da parte della fiorentina Sogespa e quella dell?affidamento della conduzione alla Etrusca Gestoni, rappresentata da Gianluca Martelli, che gi gestisce l?Hotel Phalesia. E mentre le possibilit di una soluzione si allontanano, ieri iniziato il balletto di responsabilit . Sono infatti usciti allo scoperto sia l?amministratore unico della societ proprietaria, Antonio Barsalini, che quello della societ di gestione Bruno Ciacchi. Per Barsalini ®le trattative per la vendita della Rsa sono questioni personali. Essendo una trattativa privata un?eventuale cessione deve soddisfare entrambe le parti¯. Barsalini conferma anche che ®un eventuale interesse dei possibili acquirenti pu concretizzarsi solo con il rilascio da parte dell?Asl di un?adeguata convenzione¯. Il riferimento alla trattativa da sei mesi aperta con la Sogespa, che avrebbe chiesto 20-25 posti letto a convenzione. Ma qui taglia corto il responsabile di zona dell?Asl Dino Franceschi. ®Noi abbiamo al massimo una lista di attesa di una decina di persone. Secondo il regolamento regionale, non possiamo stipulare convenzioni che vanno oltre i nostri bisogni¯. Antonio Barsalini si dice ®costernato di sapere quanto sofferente la gestione della Rsa¯, ma precisa anche che ®da circa 18 mesi non riceve dai gestori il canone di locazione. Capisco che la precedenza debba andare alle retribuzioni arretrate, ma stata sostenuta una situazione che ad oggi non pi possibile sopportare¯. Da qui la disponibilit della propriet nei confronti della proposta di Gianluca Martelli che ®rappresenta, ad oggi, l?unica strada percorribile per salvaguardare azienda, ospiti e dipendenti¯, sostiene Barsalini. E Martelli oggi torner dal sindaco Anselmi, nel tentativo di sciogliere il nodo dell?autorizzazione alla sua gestione. Intanto anche l?amministratore della societ di gestione, si difende attaccando. ®La Rsa si indebita – sostiene – perch, pur essendo due cose diverse, si fatta carico di pagare i debiti delle ?Pipolo 2? che gestiva in precedenza la struttura. Sono stati pagati tutti i tfr, ferie, permessi, tredicesima e quattordicesima a chi rimasto con noi e, soprattutto a coloro che a settembre 2007 sono passati in un?altra struttura (la Rsa dell?Asl a San Rocco; ndr).¯. La Rsa Phalesia mette a questo punto sott?accusa l?Asl che a settembre 2007 avrebbe revocato ingiustamente la convenzione. ®Siamo rimasti con 12 ospiti con una rimessa mensile di 30mila euro. E l?Asl ci deve ancora 280mila euro¯. ®Certo che dobbiamo ancora pagare i 280mila euro – sostiene il dottor Franceschini. Abbiamo detto chiaramente che avremmo pagato non appena la Rsa Phalesia ci avesse presentato il Durc, cio il documento unitario di regolarit contributiva, di cui per legge abbiamo bisogno anche per pagare 500 euro ai nostri fornitori. Per quanto riguarda il ritiro della convenzione, era scritto che sarebbe avvenuto appena fosse stata disponibile la nostra struttura di San Rocco¯. Ma il Durc non arrivato perch – la Rsa sostiene ancora una volta ingiustamente – perch Inail e Inps hanno ritenuto che ci sia continuit aziendale tra la vecchia gestione della Pipolo 2 e l?attuale. E di tutto questo oggi stanno facendo le spese i dipendenti. ®Negli ultimi 18 mesi hanno lavorato – sostiene Luigi Mastellone della Cgil – anche al di fuori degli obblighi contrattuali, assicurando la presenza anche 12 ore al giorno. Sono loro che hanno finanziato l?azienda e che ora devono stare a casa ad aspettare il miracolo¯. G.P. DA IL TIRRENO
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