Pil: Toscana; Irpet stima -11% 2020. Rischio – 100mila posti lavoro. Angelini, ripartire da patto sviluppo

Pil:Toscana; Irpet stima -11% 2020 e rimbalzo +4,9% 2021  Al 31 maggio -53mila posti lavoro, rischio -100mila a fine anno
Nel 2020 il Pil della Toscana avrà una flessione dell’11%, per effetto della crisi innescata dal Coronavirus, con un rimbalzo positivo del 4,9% nel 2021: è quanto afferma l’Irpet nel suo rapporto ‘La situazione economica, il lavoro e le disuguaglianze in Toscana ai tempi del Covid’ presentato oggi a Firenze. Il Pil toscano avrà un andamento peggiore della media nazionale (-9% previsto nel 2020, +5,8% nel 2021), secondo l’Irpet, a causa del peso di esportazioni e turismo sull’economia regionale, entrambi particolarmente colpiti. Il calo dell’export verso l’estero dovrebbe essere del 18,7%, in linea col dato italiano ma con un impatto maggiore a livello regionale. In termini di posti di lavoro, a fine maggio in Toscana si contavano 53.000 posti in meno rispetto a un anno prima, ma il rischio paventato dalla Regione è che a fine anno i posti perduti possano arrivare a 100.000. Per questo il governatore Enrico Rossi, presentando il rapporto insieme al direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, ha invocato “un piano di investimenti che dia da lavorare almeno a 80.000 persone”, con un ruolo da protagonista affidato al soggetto pubblico. (ANSA).

Presentazione rapporto Irpet sugli effetti Covid sull’economia toscana, Angelini (Cgil Toscana): “C’è forte preoccupazione, l’autunno rischia di essere drammatico. Non c’è tempo da perdere, bisogna ripartire dal Patto regionale per lo sviluppo per affrontare le priorità. Serve un nuovo modello di sviluppo e responsabilità da parte di tutte le classi dirigenti”
Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, stamani ha partecipato al webinar di Irpet in cui il centro studi ha presentato il rapporto sugli effetti del Covid sull’economia toscana. Questo il commento di Angelini: “C’è forte preoccupazione per il mondo del lavoro e per l’occupazione, l’autunno minaccia di presentare una situazione drammatica. Per questo non c’è tempo da perdere. Oggi ci sono condizioni irripetibili, l’Europa allenta i vincoli e promette investimenti: serve capacità di pianificare in base a precise priorità. E in Toscana, rispetto ad altre regioni, siamo un passo avanti: circa un anno fa Regioni, sindacati e categorie hanno firmato un Patto per lo sviluppo, poi anche aggiornato, che delinea i progetti strategici, dalle infrastrutture al sociale fino agli investimenti. Bisogna partire da qui, subito, senza aspettare le imminenti elezioni regionali, per fare un passo in avanti. Occorre una visione di lungo periodo, che affronti i nodi strutturali del sistema, fatti denotare dal Covid, e che le classi dirigenti, tutte, dimostrino innanzitutto senso di responsabilità.
E’ superato il modello di distribuire risorse a pioggia alle imprese, c’è bisogno di un nuovo modello di economia ma anche di società, un nuovo modello di sviluppo sostenibile sempre basato sul valore sociale del lavoro, ora in sofferenza. Alcune strade da seguire? Innanzitutto la pandemia ci ha spiegato una volta di più l’importanza dei servizi pubblici, a partire dalla sanità: è lì che si deve investire. Occorre poi impegnarsi per colmare i divari e le diseguaglianze: nord e sud Italia, Toscana della costa e Toscana centrale, occupazione dei giovani e femminile. Infine: c’è un grande divario tra il dibattito pubblico e la condizione concreta delle persone, va difeso e implementato anche il nostro welfare che resta la più importante infrastruttura sociale”.
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