Istat: “Nel terzo trimestre rimbalzo Pil del 16,1%” Settembre, occupazione -330mila su febbraio

Dopo il crollo record registrato nel secondo trimestre (in cui erano evidenti gli effetti del lockdown totale deciso allo scoppio della pandemia) il Pil italiano rimbalza nettamente nel terzo con un +16,1% congiunturale, anche se su base annua il dato si attesta a -4,7%. Il dato preliminare comunicato dall’Istat porta la variazione acquisita per il 2020 a -8,2%.
Commentando il rimbalzo, l’Istat segnala un “marcato recupero” che “riporta il volume del Pil ai livelli registrati nella prima metà del 2015”.
La variazione congiunturale – spiega l’Istituto di statistica – “è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia di quella estera netta”.
Nel secondo trimestre il calo era stato del 13% ma già nei primi tre mesi dell’anno la nostra economia (colpita dal lockdown di inizio marzo) aveva registrato -5,5%, che peraltro seguiva il deludente -0,2% di fine 2019. In euro il Pil italiano nel terzo trimestre è risalito a 411,64 miliardi di euro dopo il crollo a 354,5 nei tre mesi precedenti: nello stesso periodo del 2019 si attestava a 432,02 miliardi. (adnkronos)

Lavoro, a settembre occupazione stabile ma -330mila su febbraio

”A settembre 2020, per effetto dell’aumento dei dipendenti e della diminuzione degli autonomi, il numero di occupati è sostanzialmente stabile, con il recupero di un decimo di punto del tasso di occupazione. Prosegue il calo del numero di persone in cerca di lavoro. Il livello dell’occupazione è ancora inferiore, di quasi 330 mila unità, a quello di febbraio 2020 e rimane più elevato sia il numero di disoccupati, di circa 40 mila unità, sia quello degli inattivi, di oltre 220 mila unità. Il tasso di occupazione è inferiore di quasi un punto percentuale, mentre quello di disoccupazione è stabilmente sopra ai livelli di febbraio”. E’ il commento dell’Istat ai dati sull’occupazione a settembre.
Si conferma la flessione dei disoccupati registrata ad agosto e prosegue il calo degli inattivi. La sostanziale stabilità dell’occupazione (+ 6mila unità) è sintesi, da un lato, dell’aumento osservato tra le donne, i dipendenti a tempo indeterminato e gli over50 e, dall’altro, della diminuzione tra gli indipendenti e i 25-34enni. Nel complesso il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,1 punti percentuali).

La flessione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,9% pari a -22mila unità) coinvolge gli uomini e gli under 50, mentre tra le donne e gli ultra 50enni si osserva una leggera crescita. Il tasso di disoccupazione scende al 9,6% (-0,1 punti) e tra i giovani al 29,7% (-1,7 punti).
Anche il numero di inattivi risulta in lieve diminuzione (-0,1% pari a -15mila unità); tale andamento è frutto del calo tra le donne e gli over35, non completamente compensato dall’aumento osservato tra gli uomini e gli under35. Il tasso di inattività resta invariato al 35,5%, prosegue l’Istat.
Il livello di occupazione nel terzo trimestre 2020 è superiore dello 0,5% a quello del trimestre precedente, registrando un aumento di +113mila unità. Nel trimestre crescono anche le persone in cerca di occupazione (+18,1% pari a +379mila) e calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7% pari a -521mila unità).
Le ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020 hanno fatto sì che, anche nel mese di settembre 2020, l’occupazione continui a essere più bassa di quella registrata nello stesso mese del 2019 (-1,7% pari a -387mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-281mila) e autonomi (-107mila), con l’unica eccezione degli over50, tra i quali gli occupati crescono di 194mila unità, soprattutto per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,9 punti percentuali.
A settembre 2020 le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 34,8, livello di 0,7 ore inferiore a quello registrato a settembre 2019; la differenza si riduce a 0,4 ore per i dipendenti, prosegue l’Istat.
Nell’arco dei dodici mesi diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-2,3%, pari a -59mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,5%, pari a +333mila), conclude l’Istat. (adnkronos)

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