Sono pi istruite e dinamiche ma risultano pi precarie e guadagnano il 37% meno degli uomini: presentato il focus Ires sul mercato del lavoro delle donne in Toscana. La Cgil: ?Le donne sono un potenziale ancora inespresso. Servono azioni mirate per ridurre il gender gap?SCARICA LO STUDIOCresce il dato dell?occupazione femminile ma le donne risultano pi precarie e meno retribuite degli uomini. Donne che sono pi istruite e dinamiche, anche se ci non basta ad abbattere il cosiddetto gender gap. Sono solo alcuni dei dati del rapporto (a cura di Ires Toscana con Franco Bortolotti e la ricercatrice dell?Universit di Pisa Sandra Burchi) ?Come un caleidoscopio: mercato del lavoro e differenziali retributivi fra donne e uomini in Toscana?. Emerge che l?occupazione femminile in Toscana, come in Italia, in lieve crescita (la cosa risente dell?alzamento dell?et della pensione con la legge Fornero). Nell?ultimo anno si riducono sia il numero di disoccupate (dal 10,8% al 9,4%), sia il numero di disoccupati (dal 8,3% al 7,8%), mentre il 39,9% delle donne che lavorano in Toscana ha un et compresa fra i 15 e i 35 anni e il 62,8% ha un et fra 35 e i 64. Le donne toscane occupate (e non) contano su un maggior livello di istruzione e la laurea. Ma oltre ai dati, vanno guardate le condizioni di lavoro. Le donne sono per lo pi occupate nel settore dei servizi. In Toscana tra le donne il part time sul 33%, mentre aumentano le dimissioni (dato nazionale): significa che difficile organizzarsi per via di un lavoro pi precario e incerto, anche al di l dell?esigenza di armonizzare i tempi di lavoro e della famiglia. Il gap di genere comunque resiste: l?occupazione maschile al 71,5%, quella femminile al 59,9% (generale 65,6%). E c? anche nelle retribuzioni: il differenziale salariale generale del 37%. Ci dovuto in parte alla maggior precariet . Gli uomini poi, a differenza delle donne, hanno nella carriera lavorativa una dinamica ascendente (un operaio a 60 anni guadagna un terzo in pi che a 20-25, le donne invece guadagnano il 18% in pi; tra gli impiegati con l?et gli uomini guadagnano il 59% in pi, le donne il 48% in pi).Ha detto Gianfranco Francese (presidente Ires Toscana): ?Il rapporto dimostra come le donne, anche nella nostra regione, rappresentino un potenziale in termini di capacit di lavoro e accumulo di competenza ancora largamente inespresso. Obiettivo dell?Ires Toscana continuare a indagare questa condizione fornendo all?attivit delle strutture della Cgil elementi di analisi utili ai fini della contrattazione?. Ha aggiunto Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): ?Per combattere la disparit di trattamento tra uomini e donne bisogna agire su varie leve: intanto, serve un accesso migliore ai servizi. Poi ci sono i percorsi di carriera e la formazione: le aziende scelgono a chi farla fare e spesso tocca agli uomini che hanno meno vincoli, cos come gli incentivi retributivi sono pi appannaggio degli uomini che delle donne. Occorrono azioni per una rete di servizi accessibili che aiutino le donne a conciliare i tempi di lavoro e della famiglia, e va potenziata la contrattazione. La lotta per i diritti delle donne va a beneficio non solo delle donne ma di tutta la societ ?. Ha concluso Anna Maria Romano (Coordinamento Donne Cgil Toscana), facendo un esempio: ?Nel settore del credito, la popolazione lavorativa fatta dal 50% di donne e dal 50% di uomini circa. Ma solo il 18% delle donne accede alla carica di funzionrio, e solo l?1% a quella di dirigente. Sobo numeri che raccontano come anche in uno dei settori a contrattazione pi forte il mitico ?tetto di cristallo? ancora lontano dall?essere sfondato?.
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