Pensioni. Genovesi (Fillea), per gli edili serve l’uscita anticipata

“I lavori non sono tutti uguali ed un lavoratore edile, purtroppo, ha un’aspettativa di vita inferiore rispetto alla media dei lavoratori dipendenti oltre che un’usura muscolo-scheletrica tra le più alte tra tutte le professioni: per questo deve poter andare in pensione prima di altri.” A dirlo è il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi,  dopo l’apertura del tavolo di confronto sulla previdenza tra il Ministro del lavoro Orlando ed i sindacati.

“Se non vogliamo essere ipocriti, occorre prevedere meccanismi e modalità di accesso anticipato alla pensione che riconoscano la discontinuità contributiva che è fisiologica nel settore” prosegue Genovesi, secondo il quale occorre poi “favorire il ricambio generazionale, riqualificando i lavoratori presenti e favorendo con un piano straordinario la formazione di migliaia di nuovi tecnici e operai specializzati, qualificando sempre di più il comparto e rendendolo attrattivo in termini di carriera e salario per i più giovani. L’edilizia sta vivendo un momento di ripresa, è quello il momento giusto per sostenere questo ricambio, facendo entrare i nipoti in cantiere e scendere dalle impalcature i nonni. Non solo per una questione di giustizia sociale, ma anche di tutela della salute e sicurezza di chi a 60 e più anni, rischia tutti i giorni la vita.”  Per queste ragioni “nel confronto più complessivo avviato tra Governo e parti sociali, ci attendiamo una risposta di sistema a favore dei lavoratori edili” conclude il segretario Fillea. da collettiva.it

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