Bene la fase di ascolto che il governo sta portando avanti in vista della riforma delle pensioni ma eÕ ora che cominci a dare risposte e soprattutto a indicare le risorse che intende mettere sul tavolo di confronto. Arriva da Cgil Cisl e Uil, al termine del terzo tavolo tecnico al ministero del Lavoro, dedicato alla flessibilitÕ in uscita e al superamento di quota 100, la richiesta allÕesecutivo di dettagliare il merito delle questioni. Anche nel round di oggi, infatti, insolitamente breve, il ministero si limitato ad ascoltare le proposte dei sindacati che hanno riassunto la piattaforma unitaria con cui si sono seduti al tavolo: maggiore flessibilit, strutturale e di lungo periodo, che contempli la possibilit di uscire dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni di etaÕ anagrafica o con 41 anni di contribuzione; una strutturalit dellÕApe sociale e anche una risposta al lavoro di cura delle donne alle quali ÔscontareÕ un anno di contribuzione per ogni figlio.Ma dal governo, appunto, nessuna indicazione su una possibile quantificazione delle risorse che saranno a disposizione dell’intervento nonostante pi volte eÕ stato detto – hanno spiegato i sindacati – che condivide la filosofia e lÕimpianto della nostra piattaforma”. E il silenzio sul tema, non piace a Cgil Cisl e Uil: “La nostra proposta eÕ finanziariamente sostenibile ma non intendiamo metterci a sparare dati; vorremmo piuttosto costruirli assieme al governo evitando quel balletto di cifre solitamente insopportabile. Restiamo in attesa di vedere non solo quali misure ma anche quante saranno le risorse a disposizione”, spiega per tutti il segretario confederale Cgil, Roberto Ghiselli che richiama dunque lÕesecutivo ad una certa correttezza di atteggiamenti.”Non aiuta che tutti giorni mentre al tavolo ufficiale il governo non dice nulla, nel frattempo, membri che parlano a suo nome lancino ipotesi sia su quota 100 ai sulle risorse da mettere in campo”, aggiunge Ghiselli guardando anche alla fiscalit generale che dovr giocare un ruolo di supporto. E per i sindacati andrebbero dedicate alla riforma anche tutti i risparmi derivanti da quota 100 mentre, sottolineano, “gi il primo miliardo invece eÕ andato”.Ferma su questa linea anche la Cisl: ” Abbiamo risollecitato il governo per capire quali siano le sue linee di indirizzo, individuare le platee e dire una parola chiara sulle risorse in campo perch serve far restare nel bacino previdenziale tutti i risparmi che sono arrivati e arriveranno da quota 100. Per noi non ci potr mai essere nessuno scambio tra anticipo dellÕetaÕ pensionabile e ricalcolo contributivo”, spiega il segretario generale aggiunto Cisl, Luigi Sbarra.Unico risultato del tavolo, che i sindacati comunque apprezzano, lÕannuncio che a breve verr istituita la Commissione paritetica sui lavori gravosi. Un pool tecnico, che sar operativo con ogni probabilit da met marzo, atteso da Cgil Cisl e Uil: “da qui si partir per riuscire a capire le dimensioni del fenomeno di una possibile uscita flessibile”, commenta il leader Uil Carmelo Barbagallo.Il governo dunque eÕ atteso ad una risposta: “In ogni incontro hanno detto che successivamente avrebbero valutato i termini economici e tecnici delle questioni e avrebbero spiegato cosa ne pensavano delle nostre proposte”, sintetizza ancora Barbagallo per il quale il punto di caduta “non potr essere il round politico programmato per marzo”, ma dovr arrivare molto prima: probabilmente, convergono Cgil Cisl e Uil, dopo il tavolo sulla previdenza complementare del 19 febbraio prossimo. L’attenzione di Cgil Cisl e Uil sulle partite in corso, comunque, resta altissima. E gioved prossimo, i sindacati hanno convocato le segreterie unitarie: al centro della riunione di tutti i parlamentini sindacali infatti proprio la valutazione dei tavoli con l’esecutivo e le modalit per sostenere il confronto. (fonte adnkronos)Ê”
23 2 minuti di lettura