PENSIONI: CGIL, PROCEDURA INFRAZIONE UE SIA OCCASIONE PER MODIFICA LEGGE

Qualora fosse confermata la notizia, riportata da alcuni organi di stampa, relativa all’apertura di una nuova procedura di infrazione contro l’Italia da parte della Commissione europea in materia di pensioni delle donne, si riproporrebbe l’urgenza di non rimuovere il tema delle pensioni, ma di aprire una riflessione su come modificare profondamente il sistema disegnato dalla legge Fornero. Lo afferma, in una nota, la segretaria nazionale della Cgil, Vera Lamonica. Nel 2010 – ricorda la dirigente sindacale – l’Unione europea mise sotto accusa il nostro Paese per l’eta’ pensionabile delle donne in nome della parita’ di trattamento tra uomini e donne, giustamente sancita nei trattati. L’occasione fu ghiotta per il governo Berlusconi che innalzo’, di un colpo, a 65 anni l’eta’ per la pensione delle donne nel pubblico impiego, facendo cassa e rivoltando il principio di parita’ con omissione delle disparita’ che le donne subiscono nelle carriere lavorative e con il carico totale del lavoro di cura. Oggi – prosegue Lamonica – sembra riproporsi una procedura di infrazione per la differenza di un anno, 41 e 3 mesi di contributi per le donne contro i 42 e 3 mesi degli uomini, nell’accesso alla pensione anticipata. Ci auguriamo che non si voglia ripetere la vecchia esperienza, con ulteriore penalizzazione delle donne, e che anzi l’occasione venga colta per intervenire su uno dei punti piu’ delicati ed iniqui della riforma Fornero, abbassando per gli uomini l’eta’ di accesso e favorendo per le donne la valorizzazione contributiva per i periodi di lavoro di cura. Si ripropone insomma, da qualunque angolazione si guardi, l’esigenza di intervenire su un impianto normativo che si rivela sempre piu’ socialmente insostenibile: conclude Lamonica. (ASCA)

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