PATTO ANTICRISI PER CONGELARE GLI AUMENTI MORATORIA PER COMUNI E SPA PUBBLICHE

Un patto anti-crisi per congelare gli aumenti. Una moratoria per Comuni e Spa pubbliche. E’ la proposta del segretario della Cgil toscana Alessio Gramolati. L’intervista per il quotidiano la Repubblica Firenze ? di Massimo VanniGramolati, che autunno ci aspetta? C’? ancora incertezza, gli Usa ci dicono che non ? tutto fatto. La speculazione si ? rivelata pi? forte del previsto, come mostra il caso Grecia. E quel p? di ripresa che c’? trova l’Italia in posizione di fanalino di coda con uno 0,4 in pi??.E per ora senza ripresa dell’occupazione. Esatto. Quello che accade per? non ? per caso, ? frutto di errori ed omissioni. La destra europea e italiana ha formidabili responsabilit?, quelle di non aver voluto far nulla contro la crisi: un modello che attenuasse le differenze non c’? stato. Per questo il 29 settembre i sindacati europei si mobiliteranno contro le politiche attuali, tra le quali spicca la manovra italiana. Ha avuto l’impareggiabile capacit? di essere iniqua e depressiva?.La Toscana com’? messa? Avremo un riverbero della situazione pi? generale su tre versanti: il lavoro, il welfare e i redditi?. Siamo al bollettino di guerra. Basti pensare che nei primi 7 mesi di quest’anno siamo passati a 30 milioni e 585mila ore di Cassa integrazione rispetto ai 17 milioni e 670mila del 2009. Un balzo del 73 per cento. E molte di queste prestazioni andranno presto a scadenza ponendo l’urgenza del loro rifinanziamento. Va male l’industria, va peggio l’edilizia. E le poche riassunzioni non compensano il calo. Le donne disoccupate sfiorano il 9 contro la media toscana del 6,3. E nell’85 per cento dei casi sono contratti a termine?.E il welfare? C’? uno scivolamento di porzioni della popolazione verso la povert? e la domanda crescente di welfare diventa enorme di fronte ai tagli. Penso al fondo per la non-autosufficienza, alla scuola: siamo l’unico Paese che taglia universit? e ricerca. E il debito delle famiglie continua a crescere. Dal campione casuale ma rappresentativo delle 214mila dichiarazioni dei redditi dei nostri centri Caf salta fuori che chi ha avuto un’indicizzazione del salario o della pensione, ottenendo il 2,36 per cento in pi?, ha subito una crescita del prelievo del 3,78 per cento?.Vuole dire che i toscani pagano pi? tasse oggi di ieri? E’ cos. Per i redditi da lavoro e da pensione l’incremento del prelievo fiscale ? superiore al vantaggio dell’Istat. In barba a tutti i proclami del governo, che prometteva di abbassare le tasse. Con i tagli la Toscana perde 3 miliardi di euro. Ma la riduzione dei redditi deprime la domanda interna: non a caso l’aumento pi? consistente della Cassa integrazione si ha nel commercio?.Ha qualche via d’uscita da proporre? Avremo un autunno critico e delicato, con nuove doman de di prestazioni sociali e minori risorse per fronteggiarle, e con una necessit? di rilanciare lo sviluppo. Lo dico francamente, la strada dell’addizionale Irpef non ? praticabile. Si ricaverebbero forse 150-180 milioni di euro ma sarebbero quasi per intero a carico di coloro che gi? pagano per intero le scelte fiscali del governo?.Dunque lotta senza quartiere all’evasione? Un dato per tutti. Oggi i contribuenti toscani sopra i 100mila euro sono intorno al 4 per cento. E di questi coloro che hanno reddito di lavoro autonomo sono lo 0,1 per cento. Piuttosto che insistere sui soliti noti credo sarebbe pi? opportuno, insieme ad una rigorosa e spietata lotta all’evasione, avviare una riflessione e una politica di accesso alle prestazioni di welfare?.Che intende per politiche di accesso? Che il reddito dichiarato deve essere valutato assieme al patrimonio effettivo quando si erogano servizi: chi ha di pi? deve pagare di pi?. Altrimenti diamo a chi evade non solo il vantaggio dell’evasione ma anche un asilo o un servizio gratuito?.Dopo i tagli per? avremo un autunno-inverno di rincari. E’ qui il problema. E chi oggi ha un patrimonio o il reddito determinato dalla speculazione paga meno tasse e anche meno servizi. Cos per? il costo del welfare si riversa sui produttori, imprese e lavoratori. Ci sono persone che scivolano verso la povert? e magari se ne vergognano come se fosse una colpa: il welfare deve pensare anzitutto a loro. Penso ai servizi che hanno utili, come le societ? dell’acqua: l’aumento tariffario dovrebbe prevedere una moratoria per le famiglie colpite dalla crisi?.Una moratoria solo per le tariffe dei servizi? Le grandi societ? di servizi sono controllate dal pubblico. Ma c’? il rischio che, per coprire i tagli, le amministrazioni ritocchino le tariffe. Quello che proponiamo ? un patto contro la crisi ai Comuni, le Province, la Regione e alla grandi Spa pubbliche?.Una tutela solo per i redditi bassi? No, per chi ha perso il lavoro, per chi ? in cassa integrazione. Apriamo una discussione su come fare una scelta del genere. Ma non ? solo questione di tariffe. Occorre far evolvere il sistema dei servizi pubblici verso un modello industriale europeo?.Sta parlando di societ? pubbliche pi? grandi? Nella nostra regione ? purtroppo prevalsa l’illusione che l’ambito municipalistico ci avrebbe preservato dai tentativi di scalata. La piccola dimensione come elemento di difesa. Oggi questo non? pi? vero. La Regione sta dando segnali in questo senso: non penso agli interventi sui cda solo come un doveroso e utile messaggio di rigore e sobriet?, ma anche alla premessa di un nuovo sistema di servizi pi? qualificato ed efficiente?.Di aggregazioni se ne parla da anni e anni invano. E’ vero, un modello con 39 societ? di rifiuti e 34 di trasporti non ha ragione d’essere. Serve un piano industriale: la frammentazione ? una tassa sul localismo che non possiamo pi? permetterci. La Toscana non vuol fare come il governo che ha costruito un federalismo disgregante. Quando si eliminano le comunit? montane si deve pensare a come dare una nuova governance, altrimenti ? solo propaganda: Tremonti taglia gli stipendi agli alti dirigenti dello Stato esclusi quelli del suo ministero. Noi siamo pronti invece ad accettare la sfida?.˜da ‘La Repubblica Firenze’ 29.08.2010.-

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