PARCO DELL’ARCIPELAGO: SPUNTA UN CONTAINER DEI MISTERI NEL CUORE DEL SANTUARIO DEI CETACEI [1]

Una grossa scatola scura. Cos almeno Š apparsa ai tecnici del Nurc, il centro di ricerche sottomarine della Nato. Un container da 20 piedi a 120 metri di profondit… nel cuore del Santuario dei Cetacei. Il contenuto resta ancora un mistero e l’oggetto misterioso andr… comunque recuperato. Ma chi l’ha scaricato l forse ha gi… un nome: la portacontainer maltese Toscana, la nave che quattro mesi fa un gruppo di naturalisti tedeschi aveva fotografato dieci miglia al largo di Marciana Marina, di fronte a San Vincenzo.Le 9 di sera del 5 luglio 2009. La Thales con a bordo gli ambientalisti dell’organizzazione tedesca Green Ocean avvista una portacontainer con una delle gru in funzione. L’equipaggio scatta alcune foto e intanto decide di avvicinarsi alla Toscana per capire cosa stia succedendo. Ma le attivit… a bordo della portacontainer – raccontano gli ambientalisti – si fermano, la nave si rimette in moto e punta dritto verso la Thales che per miracolo evita la collisione. Poi rientra in porto e denuncia l’accaduto.Luned mattina, quattro mesi dopo i fatti raccontati dall’equipaggio della Thales, l’Alliance, una delle imbarcazioni utilizzate dal Nurc per le indagini sui fondali marini dotata di attrezzature all’avanguardia come Multi Beam e Side scan sonar ad alta risoluzione, trova un container sul fondo del mare, a 900 metri di distanza dal punto indicato dagli ambientalisti tedeschi. Sull’Alliance i ricercatori del Nurc e del Parco, insieme a una troupe del Tg3 regionale che filma il ritrovamento.E’ ancora presto per dire cosa ci sia dentro. Se si tratti di rifiuti tossici. Presto per accertare che sia stata proprio la Toscana a scaricarlo in mare. Ma la conferma arrivata dai sonar Š inquietante. Sia perch‚ Š la prova dell’esistenza di pirati del mare che usano le acque dell’Arcipelago come una discarica, rafforzando cos il timore della presenza di vere e proprie navi dei veleni sui fondali del Tirreno. Sia perch‚ solo dopo quattro mesi, su iniziativa dell’ente Parco, nonostante una denuncia presentata dall’equipaggio della Thales e resa nota da Legambiente, qualcuno si Š preso la briga di andare a controllare cosa c’era l… sotto.®In attesa di conoscere l’effettiva connotazione e il contenuto di quanto individuato – afferma il presidente del Parco, Mario Tozzi – ringrazio il Nurc per la collaborazione e sottolineo come i Parchi giochino un ruolo fondamentale nella promozione delle collaborazioni scientifiche per la conservazione dell’ambiente. Anche il Parco dell’Arcipelago si pone come un effettivo baluardo contro gli eventuali inquinamenti, gli avvelenamenti e le ecomafie in generale¯.Pi— dura la reazione di Legambiente che, in attesa delle conferme arrivate dall’Alliance, ha subito gli attacchi di politici e amministratori locali ®che anzich‚ prendersela con i pirati del mare e perseguire i criminali – tuona Umberto Mazzantini, responsabile di Legambiente Arcipelago – attaccano noi, per poi scoprire che avevamo ragione. Ora ci aspettiamo delle scuse, anche se siamo quasi certi che non arriveranno. Il punto, per•, Š un altro: noi facciamo il nostro lavoro, noi denunciamo i crimini contro l’ambiente. Ma cosa fa la politica? Cosa fanno gli amministratori locali? Sono passati cento giorni dalla denuncia dell’equipaggio della Thales. Solo oggi c’Š la conferma della presenza di un container sul fondo del mare e solo perch‚ il Parco, con il Nurc, Š andato a controllare¯.di Valentina Landucci da il tirreno.it

Pulsante per tornare all'inizio