Pac 2020, Remaschi chiede alla Ue di valorizzare le diversit locali e il ruolo delle Regioni
Continua l’impegno delle regioni agricole europee, e tra queste della Toscana, a difesa della dimensione regionale nella futura Politica agricola europea.Oggi l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi ha partecipato a Bruxelles, insieme ad alcuni colleghi della rete Agriregions, che unisce quattordici regioni agricole di sei Paesi Ue, a un incontro con il Presidente e alcuni membri della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo.In questa fase, in cui il dibattito sulla nuova Pac ancora in corso ? ha detto Remaschi – occorre ribadire che le politiche europee devono tener conto delle diversit di tutti i territori dell’Unione.Nelle nazioni fortemente regionalizzate come la nostra ? ha aggiunto – necessario mantenere l’autonomia gestionale e programmatoria delle regioni. La governance deve garantire efficacia ed efficienza nell’attuazione degli interventi, attraverso strumenti operativi che consentano manovre flessibili e immediate, evitando il collo di bottiglia a livello nazionale. Essendo l’agricoltura una competenza costituzionale risulta necessario mantenere in capo alle regioni sia la scelta degli interventi da attivare, sia la loro gestione.Se da una parte – ha proseguito l’assessore nel suo intervento – difendiamo la scelta della Commissione Europea di unire gli interventi del primo (pagamenti diretti, Ocm) e secondo pilastro (sviluppo rurale), dall’altra ribadiamo che la confluenza a livello nazionale del Piano Strategico non permetter la piena attuazione di tali politiche.La Regione Toscana, sia nella programmazione 20072013 sia nell’attuale 20142020, ha puntato molto sulla progettazione integrata su vari livelli: il Piano strategico nazionale non potr essere lo strumento adatto per consentire alla Regione Toscana di continuare a soddisfare le esigenze di maggiore aggregazione, innovazione e sostenibilit che caratterizzano la nostra regione. Nel quadro futuro, un unico interlocutore con la Commissione europea a livello nazionale (autorit di gestione unica a livello nazionale) non consentir infatti di effettuare scelte mirate alle esigenze regionali e rallenter molto le possibilit di modalit di modifica del Piano che risulter molto pi complesso.Di qui la necessit di continuare nello sforzo di rivedere le future politiche europee verso una maggiore attenzione alla sussidiariet .