Operazione anticaporalato in Toscana, Dalida Angelini: Basta con lo sfruttamento, ora la politica approvi la legge&quot

?Il caporalato Š una delle vergogne del nostro Paese. Da tempo ormai noi denunciamo che anche in Toscana Š presente, e se le forze dell?ordine portano alla luce le illegalit… non possiamo che esprimere apprezzamento?: Š il commento di Dalida Angelini, segretaria di Cgil Toscana, alla vasta operazione anticaporalato tra le province di Prato, Firenze, Modena e Perugia, condotta da Polizia, Procura di Prato e Guardia di Finanza.Angelini aggiunge: ?Basta con lo sfruttamento dei lavoratori, migranti e non, basta col lavoro nero, basta col profitto senza regole: la politica compia ora l?ultimo passo e si approvi definitivamente la legge contro il caporalato, un provvedimento che noi riteniamo molto importante. Come ha detto Susanna Camusso, se dovessero esserci problemi il Governo farebbe bene a mettere la fiducia su quella legge. La fiducia come strumento Š stata gi… usata troppe volte da questo esecutivo, una volta tanto la usino sui diritti fondamentali delle persone?. Il Ddl approder… alla Camera il prossimo 17 ottobre.L’OPERAZIONEReclutavano cittadini extracomunitari arrivati in Italia come profughi e li sfruttavano avviandoli al lavoro nero nelle vigne e nelle olivete del Chianti e di altre aree. ? quanto scoperto dalla polizia di Prato, che ha avviato una vasta operazione anticaporalato tra le province di Prato, Firenze, Modena e Perugia. Undici le misure cautelari emesse nei confronti di cittadini italiani e pakistani: in cinque sono finiti agli arresti domiciliari. Avviati anche vari sequestri preventivi di quote societarie e 13 perquisizioni.Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti tra cui intermediazione illecita nel reclutamento di cittadini extracomunitari, per lo pi— giunti in Italia come profughi e sfruttamento del lavoro nero, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, interramento di rifiuti speciali, emissione di fatture false, ostacolo alle indagini e frode in esercizio del commercio. L’operazione Š stata denominata Numbar dar e le indagini sono state condotte dalla digos della questura di Prato con la collaborazione della sezione polizia stradale, della guardia di finanza di Prato e del corpo forestale dello stato di Firenze.L’inchiesta Š stata condotta dal sostituto procuratore Antonio Sangermano che nei mesi passati aveva portato a una trentina di perquisizioni e12 avvisi di garanzia tra Prato e il Chianti. L’ipotesi della Procura Š che un gruppo di pachistani, capeggiati da Tariq Sikander, avessero reclutato decine di richiedenti asilo per farli lavorare nelle fattorie del Chianti. Tra le aziende italiane coinvolte nella vicenda, un ruolo di primo piano sarebbe stato svolto dalla Coli di Tavarnelle Val di Pesa: tre amministratori della societ…, il padre , il figlio e il nipote, sono fra i destinatari delle misure di custodia.Inchiesta caporalato: arrestatati titolari azienda agricolaÿ In 5 anni centinaia i richiedenti asilo reclutatiCentinaia di richiedenti asilo sarebbero stati reclutati per lavorare a nero in alcuni terreni e fattorie del Chianti, in particolare in quelle della ‘Coli spa’, azienda con sede a Tavarnelle Val di Pesa (Firenze). E’ quanto emerso dall’inchiesta della procura di Prato che stamani ha portato all’esecuzione di undici misure di custodia cautelare, cinque arresti domiciliari e sei obblighi di dimora, nell’ambito di un’operazione contro il caporalato e lo sfruttamento di cittadini extracomunitari. Un gruppo di pachistani, guidati da Tariq Sikander, secondo la procura per oltre cinque anni (dal 2011 al 2016), avrebbe reclutato centinaia di extracomunitari e la ‘Coli’ avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella vicenda. Tre amministratori della societ… sono agli arresti domiciliari: l’ipotesi di reato Š associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione di manodopera clandestina. Secondo gli investigatori, che avevano avviato le indagini la scorsa primavera dopo la segnalazione di due lavoratori sfruttati, gli amministratori della Coli spa erano protagonisti e mandanti del sistema di reclutamento degli extracomunitari, come ha spiegato dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi. Le accuse, a vario titolo, sono di intermediazione illecita nel reclutamento di cittadini extracomunitari, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, interramento di rifiuti speciali, emissione di fatture false, ostacolo alle indagini e frode in esercizio del commercio. (ANSA).Inchiesta caporalato:a nero anche da Sting ma lui non sapevaSarebbero stati impiegati anche nei terreni dell’azienda agricola di Sting, tra le province di Firenze, Siena e Arezzo, alcuni lavoratori extracomunitari sfruttati dal gruppo di pakistani coinvolti nell’inchiesta della procura di Prato, anche se la star sarebbe stato all’oscuro di quanto avveniva. E’ quanto si Š appreso nell’ambito dell’inchiesta sul capolarato condotta dalla procura di Prato. Nel corso di una conferenza stampa il sostituto procuratore Antonio Sangermano, titolare dell’inchiesta, si era limitato a spiegare che gli inquirenti erano stati informati del fatto che alcuni di questi lavoratori avrebbero prestato la propria opera nei terreni di una famosa star internazionale che per• era all’oscuro di tutto e non era presente. Abbiamo verificato tutto con scrupolo ed escludiamo nel modo pi— assoluto ogni sua responsabilit… rispetto ai fatti in oggetto. (ANSA).

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