Omofobia: processo per insulti, tra condannati assessore Siena. Sindaco suo avvocato in aula

C’è anche l’attuale assessore allo sport del Comune di Siena Paolo Benini tra le 5 persone condannate al processo per insulti omofobi nei confronti di un partecipante al Toscana pride svoltosi nella città del Palio due anni fa. Diffamazione aggravata a mezzo social il reato contestato. Benini, coinvolto quando ancora non era in giunta, è stato condannato insieme agli altri imputati a 900 euro di multa e una provvisionale di 3mila euro a titolo di risarcimento danni. A difendere l’assessore in aula il sindaco di Siena Luigi De Mossi, avvocato del foro cittadino. A far partire il procedimento penale la denuncia del partecipante al Toscana pride dopo che gli imputati gli aveva scattato una foto pubblicandola poi su Fb con una serie di commenti ritenuti offensivi. “Oggi sentenza storica a Siena che conferma che l’omofobia non è un’opinione e che insultare le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, intersex e asessuali è reato”, il commento della presidente di Arcigay Siena – Movimento pansessuale Greta Sartarelli, che ha anche definito “scandalose le argomentazioni della difesa” per aver sostenuto che “gli insulti omofobi fossero frutto della goliardia caratteristica dell’ambiente universitario senese”. Sartarelli ha anche criticato il sindaco per aver assunto la difesa, “in deroga ad ogni ragione di opportunità politica”. “Siamo pienamente soddisfatti della sentenza. Speriamo che questo provvedimento sia di insegnamento per tutti”, le parole di Antonio Panella, avvocato della persona offesa. (ANSA).

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