Ocse: per Italia rischio di alta disoccupazione strutturale

Per l’Italia e altre economie avanzate in particolare del sud Europa c’e’ il rischio che si materializzi un’elevata disoccupazione strutturale. E’ l’allarme che lancia l’Ocse con l’aggiornamento del rapporto Going for growth prospettando una fase di bassa crescita per l’economia globale. La generale decelerazione della produttivita’ dall’inizio della crisi puo’ lasciar presagire l’inizio di una nuova era di bassa crescita, considerando il quadro di un ritmo della ripresa globale che resta lento e crescenti preoccupazioni di un abbassamento strutturale dei tassi di crescita rispetto ai livelli pre crisi scrive l’ex capo economista dell’Ocse Pier Carlo Padoan nel rapporto sottolineando che i timori gia’ prevalenti nei paesi avanzati si sono ora estesi alle economie emergenti e sono aggravati dalla elevata disoccupazione e dal calo della partecipazione alla forza lavoro in numerosi Paesi. Il rapporto pone l’acento in particolare sull’elevata disoccupazione in molte economie avanzate e soprattutto l’alta incidenza di senza lavoro a lungo termine. Il rischio di una elevata disoccupazione strutturale potrebbe materializzarsi in paesi come quelli del sud dell’Europa. Per quanto riguarda piu’ in dettaglio l’Italia il rapporto Ocse rileva che per effetto della crisi e delle misure di aggiustamento dei conti pubblici il tasso di disoccupazione in Italia e’ a doppia cifra, e non si scorgono segni di rapida inversione della tendenza. L’Ocse in particolare sottolinea la disoccupazione di lunga durata in Italia (oltre un anno) che riguarda il 53% dei senza lavoro nel 2012, oltre un punto in piu’ rispetto all’anno precedente. Dunque la priorita’ per l’Italia e’ una serie di interventi a favore del lavoro. L’Ocse sollecita l’Italia a tagliare il cunero fiscale ed a spostare la sua politica del lavoro tutelando maggiormente il reddito dei lavoratori e meno il posto di lavoro in se’ e migliorando la rete di supporto sociale. Il rapporto indica una serie di raccomandazioni all’Italia. In dettaglio il paese deve intervenire sul fisco, ridurre le barriere alla concorrenza, migliorare la giustizia civile e accelerare la realizzazione di politiche attive per il lavoro. L’Ocse sottolinea la necessita’ che l’Italia migliori l’efficienza della struttura del fisco semplificando le norme e combattendo l’evasione. Poi quando la situazione dei conti pubblici lo consentira’, l’Italia deve ridurre il peso del fisco sui redditi bassi da lavoro. Le altre raccomdanzioni riguardano il rafforzamento del mercato riducendo le barriere alla concorrenza attraverso tutti i livelli di governo. Il rapporto inoltre raccomanda all’Italia di far scendere il peso della presenza dello Stato nel controllo delle imprese e sollecita un intervento per ridurre i tempi della giustizia civile. ASCA

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