NON PERMETTIAMO ALLA CRISI DI CONTAGIARE I NOSTRIVALORI
Ma cosa ci sta succendendo? Dove ? finita la solidariet?, l’idea di libert? e di democrazia, la volont?individuale e collettivadi difendere i diritti di cittadinanza conquistati con le tante battaglie sociali e civilidella seconda parte del Novecento? Non sto sostenendo che in quel tempo stavanotutti bene, che c’era armonia, e che i diritti erano sempre rispettati.So bene che non ?stato cos, anzi abbiamo attraversato anni difficilissimi, con eventi tragici cometerrorismo e mafia, stragi eversive e violente. Anni di lotte sindacali e didiscriminazione di classe, di un bigottismo che tentava di frenare il cammino delledonne. Malgrado tutto ci? abbiamo strappato diritti nel lavoro, nella societ?, di riscattoe di emancipazione, di riforme sociali e civili. La casa, la sanit?, la scuola, lo Statutodei lavoratori, la parit? fra i sessi, la contrattazione collettiva, le rappresentanzeunitarie, la concertazione.Eravamo vicini all’unit? sindacale (almeno ci credevamo).Si leggevano pi? giornali e si guardavano meno dibattiti televisivi. Si contestava laviolenza di piazza, e partecipavamo con entusiasmo alle manifestazioni. Ci si divideva anche ferocemente fra comunisti e democristiani e insieme combattevamo il fascismo,quello che non ? mai morto e che portava la divisa degli attentati.Siamo scesi inpiazza per ogni assassinio delle brigate rosse e del terrorismo nero, commossi earrabbiati, ma decisi e convinti, e con la passione delle nostre idee.Oggi qualche cosasi ? rotto dentro di noi e non solo per gli effetti della crisi.Oggi succedono violenze,alle donne, fra ragazzi, ai vecchi, nelle strade, nei locali pubblici e nelle case el’indignazione di un tempo si trasforma in riservatezza assoluta per nascondere lapaura di intervenire.Oggi succede che la pi? grande, azienda del nostro Paesepredispone un piano scientificamente pensato per mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, con il ricatto del lavoro, sfruttando il tempo della crisi, utilizzando modalit?ottocentesche. Il sindacato sta combattendo contro queste prepotenze e soprusi ma ladivisione esistente non aiuta a respingere questi ricatti.Oggi succede che gli scandaliche travolgono alcune regioni, settori e personaggi della politica, scatenano unaantipolitica contro tutto e tutti, senza distinzione alcuna, pensando in questo modo di salvare le coscienze di chi non vuole n? distinguere, n? capire, n? vedere. Io penso chedobbiamo ricominciare a vedere e ad agire per consegnare alle giovani generazioni unPaese ed un mondo migliore. Non ? poesia ? coraggio e saggezza, che anche lapolitica, quella rimasta sana e pulita, dovrebbe ritrovare.Occorrono atti concreti basatisul rispetto e sul valore della dignit? per riconsegnare a tutti noi la speranzaper poter ricominciare con pi? uguaglianza, con pi? giustizia sociale, verso gli anziani, verso gli adulti che lavorano, verso chi ? disoccupato, verso i giovani, le donne, chi non ?autosufficiente.Non permettiamo alla crisi di aprire la strada ad un virus silenzioso maimplacabile che contagia e indebolisce i nostri valori, la nostra storia di solidariet? nel lavoro e nel sociale, e con il concreto rischio di trovarci con la Costituzione sfregiata ecambiata.La Costituzione non si cambia solo per decreto o con colpi di Stato, laCostituzione pu? essere cambiataagendo sui fattori che determinano il modello disociet? e le condizioni di vita, di diritti e dignit? nel lavoro:1. L’occupazione e losviluppo per garantire un futuro di lavoro non precario, senza il quale non c’? libert?.2. Welfare pubblico ed efficiente a partire dalla sanit? e dall’assistenza ai non autosufficienti.Senza questo cade un principio fondante della nostra Costituzione cheparla del diritto universale per tutti i cittadini, in particolare per i pi? poveri, ad efficaci ed essenziali livelli di cura, assistenza e sostegno (non la social card, non leassicurazioni private).3. Democrazia e libert? di associazione e di scelta dellarappresentanza, di iscriversi ad un partito e ad un sindacato, diritto dei lavoratori edelle lavoratrici di potersi esprimere liberamente su tutto ci? che li riguarda.Serveallora un sussulto di dignit?, chiediamoci cosa ci sta succedendo, e come sostienegiustamente Alfredo Reichlin, un giovane anziano pi? lucido di un ventenne,poniamoci alla guida di una riscossa culturale e democratica del Paese, altrimenti nonsaranno solo i grilli di turno a promuovere il dilagare dell’antipolitica, ma arriverannozanzare e pidocchi,e se i grilli cantano soprattutto stonando, le zanzare ti pungono e tiprovocano dolore, figuriamoci se arrivano i pidocchi.Le elezioni politiche devonoessere la primavera di una riscoperta partecipazione, ma le Primariesono l’occasione per scegliere un candidato Premier che sappia capire e interpretare tutto questo, peruna nuova stagione democratica, per innovare e non rottamare.Fonte: L’Unit?, 7 novembre 2012