La tuta blu si tinge di rosa e dal colletto spunta il sorriso di Luisa Pietrini, classe 1965, lunigianese, neoeletta segretario generale Fiom nella provincia di Massa-Carrara, la prima donna a ricoprire questo incarico in provincia e la settima in tutta Italia.Luned scorso il direttivo provinciale della Fiom-Cgil mille iscritti in provincia – non ha avuto dubbi a scegliere lei e, dopo soli tre giorni dalla nomina, eccola al lavoro, Luisa, lei che il suo lavoro lo ha perso quattro anni fa e del diritto al lavoro ha fatto, da quel momento, la sua nuova ragione di vita. ®Perch nel momento in cui ti ci trovi in prima persona a perdere il tuo posto – spiega – non vorresti mai che la stessa cosa capitasse agli altri¯.ÿÿ Nata a Pontremoli nel 1965, Luisa Pietrini, inizia a lavorare in vari settori fino al 2002, quando entra alla Ica, storica azienda di Pallerone, fondata nel 1968 e che produce cablaggi e parti elettroniche per grossi nomi del settore elettrodomestici. Luisa non veste la tuta blu; il suo incarico di impiegata all`ufficio acquisti. Un lavoro sicuro, sembrava, che Luisa condivide con altri 84 colleghi, di cui una sessantina donne. Alcune ci lavorano da quando avevano 16 anni. Finch qualcosa nel meccanismo non si rompe.®Un po` la contrazione del mercato – spiega Pietrini – un po` la delocalizzazione all`estero: il panorama cambiato, sono cominciati i problemi, fino ad arrivare al 2008¯. A ottobre di quell`anno l`Ica va in concordato preventivo, i lavoratori finiscono in cassa integrazione. Il 14 dicembre la fabbrica chiude, dopo trent`anni di attivit . Per gli 84 dipendenti inizia l`incubo. Luisa non si perde d`animo. A settembre del 2010 entra nella segreteria della Fiom e due mesi dopo nel comitato centrale. ®Perch questo passo? Per una coscienza che ti entra dentro a un certo punto. Perch i diritti non bastano – spiega- bisogna anche garantire la dignit dei lavoratori. Quando rimani senza lavoro, perdi ci che ti rende forte nella societ , perdi la tua stessa identit ¯. Luisa inizia la sua battaglia pi difficile, quella per cercare degli imprenditori disposti a reindustrializzare la fabbrica.Ma una ricerca vana. ®Ora dell`Ica non c` pi niente spiega Pietrini – hanno venduto tutti i macchinari. Alcuni di noi hanno seguito corsi di formazione e si sono reinventati un lavoro, ad esempio nelle case di riposo della Lunigiana. In quarantasette siamo ancora in cassa integrazione, ma non vogliamo rimanere in questa si- tuazione: ti senti quasi un peso per la societ e molte colleghe si sono abbandonate a un senso di scoramento¯. Lei, invece, imbraccia le armi della lotta sindacale e sale sul posto di comando. E da questa prospettiva, nuova per lei, getta oggi lo sguardo sulla situazione in Lunigiana. ®Sono preoccupata – non nasconde Luisa Pietrini – perch al di l delle due uniche aziende che funzionano, la Nuova Oma di Groppoli e la Zucchetti di Aulla, il resto delle aziende sono in forte e fortissima difficolt o addirittura gi chiuse. E non penso solo alla Eaton: ultimamente si stanno rivolgendo al sindacato anche aziende piccole e questo un segnale sicuramente preoccupante¯.di Francesca Ferri, Il Tirreno ed. Massa, 20.07.2012
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