Nidil Cgil: reddito ultima istanza, ancora centinaia di migliaia di precari senza sostegno

Il primo decreto emanato dal Ministero del Lavoro in attuazione dellÕart. 44 del DL 18/20 relativo al ÒReddito di ultima istanzaÓ  un ulteriore passo verso la tutela e il riconoscimento di lavoratori e lavoratrici normalmente esclusi da forme di sostegno al reddito.Sono circa 4 milioni, in Italia, i lavoratori atipici e precari (partite iva individuali, collaboratori coordinati e continuativi o occasionali, somministrati e dipendenti a tempo determinato) che operano in tutti i settori. Quasi un milione gli autonomi, circa 3 milioni quelli che hanno un contratto a termine che va da pochi mesi a massimo un anno. A loro si aggiungono alcune centinaia di migliaia di invisibili come gli occasionali, persone il cui lavoro  difficilmente censibile: ad esempio i rider, ma non solo.Essendo cauti, possiamo stimare che almeno un 90 per cento dei lavoratori atipici, soprattutto nei settori turismo, sport, spettacolo, formazione e consulenza, si trova senza reddito dallÕinizio del blocco e resterˆ in questa situazione fino alla fine dellÕemergenza sanitaria.REDDITO DI ULTIMA ISTANZA200 dei 300 milioni stanziati dal Decreto del Ministero del Lavoro sono stati destinati allÕerogazione di unÕindennitˆ di 600 Euro per il mese di marzo, per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti alle casse private, con un reddito lordo 2018 inferiore o pari a 35mila Euro. La stessa indennitˆ  riconosciuta, inoltre, anche a quei lavoratori iscritti alle casse private con reddito 2018 tra i 35 e i 50mila euro, che abbiano chiuso la Partita Iva tra il 23 febbraio e il 31 marzo o abbiano avuto una flessione nel primo trimestre 2020 pari o superiore al 33% rispetto allo stesso periodo del 2019. Su questo versante, sarebbe sicuramente auspicabile anche un intervento, magari in concorso con quello previsto dallo Stato, da parte delle stesse Casse private.Seppur apprezzabile il tentativo di andare a stabilire criteri per lÕerogazione cercando di cogliere lÕeffettivo bisogno, il sistema individuato rischia di lasciare scoperta la fascia anagraficamente pi giovane e vulnerabile dei professionisti. Pare infatti a una prima lettura che per quanti hanno iniziato la loro attivitˆ nel 2019 o nel 2020 non vi sia possibilitˆ di accedere alle indennitˆ.Altra problematica sulla quale speriamo il Governo chiarisca al pi presto  legata alla platea con redditi sotto i 35.000 per i quali si parla di Òattivitˆ limitate dai provvedimenti restrittiviÓ quasi ad evocare il DPCM Òcodici atecoÓ: ci˜ genererebbe unÕulteriore e inspiegabile differenziazione tra lavoratori autonomi.LE NOSTRE RICHIESTEChiediamo ora che, con la medesima tempestivitˆ e attenzione, si provveda a utilizzare le risorse rimanenti, 100 milioni, per dare una prima risposta a quanti sono rimasti fuori da ogni sostegno e vivono una condizione di disagio economico-sociale, centinaia di migliaia di lavoratori precari, come i collaboratori autonomi occasionali (molti rider e non solo) e disoccupati non coperti da indennitˆ per stagionali, solo per fare alcuni esempi. Per fare questo  necessario un rifinanziamento del Reddito della misura di ultima istanza.Il tema che si pone con urgenza e che la crisi Covid sta mostrando con chiarezza  quello di costruire un sistema di ammortizzatori sociali inclusivo di tutte le tipologie contrattuali. Bisognerˆ stabilirne presto regole e modalitˆ di finanziamento, al di lˆ dellÕemergenza.

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