‘Ndrangheta in Toscana: Giani, via emendamento concerie ‘Per evitare ogni equivoco’

“Ritengo che questo Consiglio può decidere, e per me deve decidere, per evitare ogni equivoco e disputa interpretativa, di eliminare dalla legge numero 20/2006 il contenuto dell’emendamento” sui rifiuti delle concerie “introdotto in data 26 maggio. Io sono favorevole a questa soluzione che può togliere alla radice ogni dubbio e propongo quindi a questo dibattito consiliare l’iniziativa legislativa di ripristino del testo prevedendo in questo senso l’iter normativo a partire da una proposta della prossima Giunta, con trasmissione alla commissione consiliare per l’abrogazione dell’emendamento con legge”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo in Consiglio regionale sull’inchiesta delle Dda di Firenze. “In sostanza – ha aggiunto Giani – la norma introdotta con l’emendamento non ha avuto applicazione pratica, quindi tanto vale abrogarla”. Giani ha poi detto che la Regione sarà “a fianco dei cittadini nell’aspirazione alla conoscenza delle condizioni ambientali dei siti oggetto di smaltimento illecito”. (ANSA).
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‘Ndrangheta in Toscana: Giani, Regione sarà ‘parte offesa’
“La Toscana è in prima linea contro la criminalità organizzata e voglio subito affermare che ieri, 26 aprile 2021, la Giunta regionale ha approvato la delibera 599 che ci costituisce ‘parte offesa’ nel procedimento penale aperto dalla procura della Repubblica di Firenze e dalla direzione distrettuale antimafia, oggetto della presente richiesta di comunicazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani intervenendo in Consiglio regionale sull’inchiesta delle Dda di Firenze. “Parte offesa – ha aggiunto Giani – significa scelta determinata, chiara, inconfutabile di essere accanto alla magistratura nell’agire per accertare i fatti, fornire supporto ai cittadini rispetto ai danni ambientali accertati, nell’operare con regole trasparenti che garantiscono lo svolgimento delle attività produttive di assoluta rilevanza per l’economia toscana, come è il settore delle pelli e della concerie, rispetto delle normative di tutela ambientale”. (ANSA).
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‘Ndrangheta in Toscana: Giani, qui netto contrasto e blocco ‘Legge su riutilizzo beni e nuovo ruolo osservatorio legalità’
“Voglio essere molto fermo, chiaro e determinato: in Toscana la criminalità organizzata di stampo mafioso trova, nel livello istituzionale della Regione e nel corpo diffuso di associazionismo, la più netta forma di contrasto e di blocco. Ogni nostro comportamento e azione sarà ispirato, come è stato finora, a isolare e bloccare, a lavorare insieme alla magistratura e alle altre forze dell’ordine per poter rendere la Toscana quello che è nella sua storia, nel suo presente e nel suo futuro, assolutamente impermeabile a qualsiasi tentativo di infiltrazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo in Consiglio regionale su recenti inchieste della Dda di Firenze relative alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana . Nel suo intervento in aula, Giani ha riassunto tutte le azioni messe in campo dalla Regione contro la criminalità organizzata. Tra queste, l’estensione fino al 2022 dell’attività di “ricerca sulle infiltrazioni mafiose e sui fenomeni di corruzione in Toscana” grazie a un accordo con la Scuola Normale superiore di Pisa, la promozione di “iniziative di coinvolgimento delle amministrazioni locali attraverso l’organizzazione di corsi d formazione rivolti agli amministratori pubblici”. Inoltre la Regione sta “predisponendo un testo di legge da proporre al dibattito consiliare per gli interventi di valorizzazione e riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” e si impegna per promuovere “un nuovo ruolo” per l’osservatorio regionale per la legalità affinché “vigili in modo permanente e sia di supporto alla prevenzione della presenza di soggetto legati alla criminalità organizzata in Toscana”. (ANSA).
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‘Ndrangheta in Toscana: ‘no Keu’ a Giani, urge intervento Comitato residenti a Empoli teme rifiuti pericolosi
L’assemblea permanente ‘No Keu’, che si è insediata a Empoli (Firenze) successivamente all’inchiesta della Dda che ha rilevato la presenza di infiltrazioni della ‘ndrangheta nella gestione di scarti conciari finiti sotto il manto della strada regionale 429, ha predisposto un documento da inviare al presidente della Regione Eugenio Giani di “richiesta urgente di intervento per la tutela e la salute pubblica dell’ambiente” per chi risiede nei paesi situati lungo il tracciato. Lo fa sapere la portavoce del Comitato, Samuela Marconcini, facendo seguito al presidio organizzato lo scorso sabato a Sant’Andrea, uno dei paesi dell’Empolese in cui si teme che l’utilizzo di rifiuti speciali sulla strada possa aver provocato danni alle falde acquifere e alle campagne circostanti. “È evidente – si legge nella missiva che verrà inviata nelle prossime ore – una totale assenza di gestione della situazione di pericolosità da parte di chi ne ha il compito e sono comprensibili i conseguenti disorientamenti e la disperazione della popolazione di fronte a questi gravi fatti, soprattutto di chi vive in prossimità del tratto contaminato con ‘fanghi tossici'”. Secondo il comitato “vi sono numerose abitazioni con approvvigionamento autonomo dell’acqua perché non sono servite da acquedotto pubblico e pozzi per l’irrigazione agricola che, da quanto appare, sono lasciati in gestione alla buona volontà dei singoli”. L’intenzione del comitato è quella di indire una nuova manifestazione a Santa Croce sull’Arno (Pisa), fulcro del comprensorio del cuoio pisano, ai primi di maggio in data da definire. (ANSA).

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