I sindacati replicano alle dichiarazioni dell?amministratore delegato e fondatore della Nettare Srl, Francesco Porri. Cos i lavoratori e la Filcams-Cgil di Pisa esprimono la propria contrariet alla ®non disponibilit a un confronto e dialogo con l?Azienda¯ e per alcune frasi che ®ledono la dignit dei lavoratori¯. Nettare un?azienda del Polo tecnologico di Navacchio, specializzata in connettivit a banda larga in modalit wireless. I lavoratori incassano la solidariet dello sportello sociale dei Cobas: ®Non una giustificazione plausibile sostenere che le condizioni atmosferiche o il ritardo di qualche sovvenzione non permette il regolare pagamento degli stipendi. Per i lavoratori e le lavoratrici i mutui e la vita quotidiana non accettano ritardi di pagamento¯. Spiega Caterina Ballanti della Filcams-Cgil di Pisa: ®Porri si era impegnato a pagare quattro mensilit arretrate entro marzo ma a ci non stata data alcuna risposta. I lavoratori hanno dimostrato una grandissima disponibilit e pazienza in questi ultimi mesi non retribuiti, e lo sciopero indice di una situazione economica per loro non pi sostenibile¯. E aggiunge la sindacalista: ®Emergono delle divergenze relative al numero dei dipendenti: secondo Porri erano 15, ora risultano 21. Ma a dimostrazione della gravit delle condizioni in cui versano i lavoratori sta il fatto che negli ultimi dieci giorni si sono dimesse quattro persone, di cui due a tempo indeterminato. E tutte per lo stesso motivo: ritardo delle retribuzioni¯. ®Abbiamo lavorato praticamente gratis rispettando le scadenze imposte dai progetti – dichiarano i lavoratori – tanto che la Regione si complimentata per la qualit del servizio reso. Abbiamo messo a disposizione i nostri mezzi personali e pagato di tasca nostra le spese di missione senza essere rimborsati. E a fronte di un percorso di dialogo iniziato tra l?azienda e il sindacato alcune settimane fa, l?azienda ha risposto con continue promesse non mantenute¯. E concludono: ®Noi lavoratori che abbiamo scioperato ci sentiamo profondamente offesi e feriti nella nostra professionalit e dignit ¯. DA IL TIRRENO
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