Musei: Rsu Uffizi, nessun record presenze ma preoccupazione Meno 70% su 2019

“Esprimiamo stupore dopo aver letto sulla stampa di un giugno da record per le Gallerie degli Uffizi quando la realtà che viviamo quotidianamente nei musei è ben differente. L’unico confronto che andrebbe fatto per capire gli effetti ancora pesanti della pandemia e cercare tutti insieme come scongiurarne ricadute occupazionali, sarebbe” paragonare i dati con giugno 2019, “ma capiamo bene che scoprire una flessione attuale del 70% sarebbe meno trionfalistico e indurrebbe tutti a maggior cautela”. Così in una nota la Rsu di Opera laboratori, che si occupa dei servizi aggiuntivi (dalla biglietteria all’accoglienza) nei musei dell’ex Polo museale fiorentino, compresi gli Uffizi. La Rsu fa riferimento al dato diffuso dalle Gallerie degli Uffizi sull’aumento del 43% delle presenze a giugno rispetto a maggio 2021, rilevando che il risalto dato a questa crescita “dalla direzione delle Gallerie degli Uffizi! è “fuori luogo”: si rischia “di distogliere l’attenzione dalla crisi del settore del turismo culturale che invece a Firenze si fa ancora sentire pesantemente. Ci preoccupano da mesi il silenzio delle direzioni museali e del ministero della Cultura sul mancato arrivo dei ristori alla nostra azienda e i ritardi nel pagamento della cassa integrazione ai lavoratori. Ma soprattutto siamo preoccupati per l’elevato numero di lavoratori ancora costretti a casa dall’assenza di lavoro”. Ricordando che sono 300 i lavoratori che gestiscono in appalto i servizi museali non solo degli Uffizi, ma anche di Accademia, Bargello e Museo di San Marco si sottolinea “che al momento è impiegato solo il 50% della forza lavoro”. C’è preoccupazione “per il termine del blocco dei licenziamenti”. “Senza di noi – conclude la Rsu – non ci sarebbero state le riaperture di questi mesi, siamo la forza lavoro silenziosa che ha permesso passerelle mediatiche per direttori e politici, eppure, dopo anni di impiego nel settore dei beni culturali, rischiamo il posto di lavoro, e in tutti questi mesi di crisi non è stata spesa da parte dei vari direttori nemmeno una parola di solidarietà nei nostri confronti”. (ANSA).
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Musei: Uffizi a Rsu Opera, sforzo ripresa rilanciato lavoro
“La nota sulle presenze di giugno in museo è infatti stata redatta e concordata con la società, la quale, in quanto concessionaria dei servizi aggiuntivi del museo, ne gestisce gli ingressi. Quanto alla presunta flessione del 70% rispetto al 2019, il rilievo appare sbagliato e il paragone scorretto”. Così in una nota le Gallerie degli Uffizi replicano alla Rsu di Opera laboratori. “Il sempre crescente numero di visitatori – si spiega dal museo – ha già portato la galleria non solo a raggiungere il 30% ma a superare il 40% delle presenze del 2019, che, come è bene ricordare, è stato l’anno dei record di visitatori in assoluto nella storia delle Gallerie degli Uffizi. Sarebbe stato senz’altro più fedele alla realtà delle cose impostare un raffronto con l’anno scorso, visto che tuttora, come nel 2020, ci troviamo a dover convivere con una pandemia e l’attività del museo è sottoposta a restrizioni, a partire da una soglia di compresenza dei visitatori in museo ridotta rispetto all’ordinario. Alla luce di queste considerazioni, appare del tutto evidente come lo sforzo di ripresa che stanno compiendo gli Uffizi abbia avuta una ricaduta estremamente positiva nel campo occupazionale della città: in aggiunta ai liberi professionisti e ditte incaricate dal museo senza flessione durante tutto il periodo di chiusura, a parte anche l’indotto sul settore ricettivo a Firenze, va sottolineato che tutti i concessionari del museo, tranne uno, hanno già richiamato il 100% del loro personale dalla cassa integrazione. Ed è importante ribadire anche in questa sede che le Gallerie, negli ultimi cinque anni, hanno creato oltre 100 nuovi posti di lavoro”. (ANSA).
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Musei: Rsu Opera a Uffizi, ignorate preoccupazioni lavoratori
“Prendiamo atto che la direzione delle Gallerie degli Uffizi rispondendo alle preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori in concessione (non in appalto) nei servizi al pubblico presso le Gallerie degli Uffizi, in cassa integrazione dal marzo 2020, preferisce non rispondere, continuando a citare percentuali ed equilibri committenza/concessionario che non ci interessano e che purtroppo non ci aiutano, come non ci aiutano i dati sui nuovi assunti direttamente o indirettamente dalle Gallerie degli Uffizi”. Così la Rsu di Opera laboratori replica alla risposta ricevuta dalle Gallerie degli Uffizi a fronte delle preoccupazioni espresse dai sindacati sui pèossibili rischi per i posti di lavoro. “Avremmo auspicato – conclude la nota diffusa dalla Rsu – una maggiore comprensione per la nostra condizione lavorativa che purtroppo ancora una volta non è arrivata”. (ANSA).

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