Muore sul lavoro una ragazza nel pratese, il cordoglio e la rabbia della Cgil

Tragedia in un’azienda tessile del pratese: una ragazza di 22 anni è morta questa mattina, 3 maggio, mentre lavorava in fabbrica. La giovane, italiana, è rimasta intrappolata in un macchinario. Nonostante la chiamata al 118 per lei non c’è stato niente da fare. L’incidente è avvenuto poco dopo le 11.30 dentro la ditta Orditura Luana, a Oste di Montemurlo, in via Garigliano. Oltre ai sanitari sono intervenuti anche i carabinieri, vigili del fuoco e il sindaco del Comune. L’operaia 22enne stava lavorando a un orditoio, quando è rimasta agganciata nel rullo ed è stata inghiottita dal macchinario. Sul posto anche gli ispettori del lavoro dell’Asl che stanno effettuando i controlli per ricostruire le dinamiche esatte dell’incidente e capire se si sia trattato di un errore umano o di un mancato rispetto delle norme di sicurezza.
La vittima era dipendente della ditta in cui è avvenuta la tragedia da circa un anno, Orditura Luana. La 22enne, che viveva con i genitori nel Pistoiese, era mamma di una bambina. Secondo quanto riferiscono gli investigatori il dramma si sarebbe consumato in brevissimo tempo attorno alle 10. A pochi metri di distanza dalla giovane operaia c’era un collega girato di spalle: quando si è voltato avrebbe visto ciò che era appena accaduto e ha dato l’allarme. L’operaio ha riferito di non aver udito grida di aiuto. La salma è stata trasferita all’obitorio di Pistoia per l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Carolina Dini. Esattamente tre mesi fa, il 2 febbraio, nel pratese, a Montale, c’era stato un altro incidente mortale sul lavoro in un’azienda tessile: la vittima, un 22enne, era rimasto schiacciato da una pressa. (ANSA)

Ragazza, madre, morta sul lavoro a Montemurlo (Prato), il cordoglio e la rabbia della Cgil. Beneforti (Cgil Toscana): “Urge un’assunzione di responsabilità collettiva, la sicurezza è non sia considerata un costo ma un investimento prima di tutto sulla vita”. Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana): “Ingiusto e insopportabile morire così”

Morte sul lavoro di una ragazza, madre, in un’azienda tessile a Montemurlo (Prato), Gessica Beneforti (segretaria Cgil Toscana  con delega alla salute e sicurezza sul lavoro) e Barbara Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana) esprimono cordoglio e rabbia: “Inaccettabile”.

Beneforti: “Una tragedia del lavoro, una tragedia umana che ci sconvolge. Non essere riusciti a fare abbastanza per evitarla ci dilania come sindacato e come persone. Di nuovo siamo a chiedere una più incisiva assunzione di responsabilità collettiva, a partire dalle azioni delle istituzioni e degli organi a cui compete il dovere di indirizzo, vigilanza, controllo e sanzione, e dalla necessità di contrastare con forza l’idea sempre più marcata che la sicurezza sia un costo e non un investimento prima di tutto sulla vita”.

Orlandi: “Morire a 23 anni di lavoro e lasciare una piccola creatura. Morire dentro l’ingranaggio dell’orditoio, quella macchina che permette di preparare la struttura verticale della tela che poi costituirà la trama del tessuto, appunto l’ordito, dal quale deriva il termine ordire. Possiamo davvero assumerci la responsabilità di una cospirazione, tanto è ingiusto e insopportabile morire di lavoro. Morire di lavoro a 23 anni, in una azienda e per colpa di un macchinario, sembra di raccontare una realtà diversa da quella che dipingono i nostri e le nostre giovani svogliati, insofferenti, disadattati e stanchi. C’è chi lavora e quel lavoro se l’è portata via. La responsabilità di far morire di lavoro riguarda tutti e tutte noi. Non è sfortuna, non è sventura e non è neanche solo colpa di tutti quei soggetti preposti a salvaguardare la salute e la sicurezza di chi lavora. Riguarda la responsabilità collettiva di tollerare la superficialità e l’incuria, di non accanirsi abbastanza per il rispetto delle regole, degli orari di lavoro, dell’accurata manutenzione delle strumentazioni dei macchinari, sempre e comunque. Perché le tragedie accadono e allora, solo in queste circostanze, pensiamo a come avremmo potuto evitarle. Un affettuoso saluto alla giovane lavoratrice, un abbraccio ai suoi genitori e alla sua piccola bimba, promettendole di non stancarci mai di vigilare sulla sicurezza di chi lavora”.

Incidente mortale sul lavoro. Cgil, Cisl, Uil e Filctem, Femca, Uiltec di Prato: “Tragedie inconcepibili e intollerabili”

“E’ inconcepibile continuare a morire sul lavoro. E’ ancor più inaccettabile la morte di lavoratori giovanissimi, oggi di una giovanissima madre”. Lo scrivono in un comunicato Cgil, Cisl e Uil e Filctem, FemcaUiltec di Prato, nel quale denunciano per l’ennesima volta come esistano ancora luoghi di lavoro lontani dagli standard di sicurezza previsti.
“Le OO. SS. pratesi esprimono le loro condoglianze e i sentimenti più vivi di vicinanza ai familiari della vittima. La tragedia di stamani è, dall’inizio dell’anno, il secondo incidente mortale sul lavoro nella nostra provincia. Ed è il secondo che ha come vittime lavoratori giovanissimi.
Se le cause della tragedia saranno all’esame dell’autorità competente, alla quale spetterà stabilirne circostanze e responsabilità, non possiamo non rilevare che ancor oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa: per lo schiacciamento in un macchinario, per la caduta da un tetto.
Non sembra cambiato niente, nonostante lo sviluppo tecnologico dei macchinari e dei sistemi di sicurezza. E’ come se la tecnologia si arrestasse alle soglie di fabbriche e stanzoni. Dove si continua a morire e dove, troppo spesso, la sicurezza continua ad essere considerata solo un costo invece che una condizione imprescindibile.
La morte di due ventenni nell’arco di tre mesi deve far riflettere sugli investimenti operati in termini di formazione e di acquisizione di competenze.
Non è sufficiente constatare che i giovani sono i più colpiti dalla crisi provocata dalla pandemia, bisogna investire su di loro e offrire loro sbocchi occupazionali che non siano più precari o insicuri.

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