Moda: tessile-moda fatica,negativi due trimestri 2019 su tre Occupazione stabile.

Nei primi nove mesi del 2019 il settore tessile-moda continua a far fatica e archivia in area negativa due trimestri su tre. Nel primo trimestre le aziende hanno sperimentato mediamente una variazione del fatturato pari al -0,3% rispetto al medesimo periodo del 2018; nel secondo quarter invece una modesta variazione positiva (+1,5%), mentre nel periodo luglio-settembre arriva un deterioramento delle performance, con una contrazione media del -2,9%. Questi i dati dell’Indagine Congiunturale condotta dal Centro Studi di Confindustria Moda per conto di Sistema Moda Italia in una novantina di aziende socie e attive in tutti gli stadi della filiera. Il sistema funziona, facciamo pi— fatica nel semi lavorato – commenta Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – Stiamo lavorando su blockchain e tracciabilit…. Illustrato questa mattina alla conferenza stampa di presentazione di Pitti Uomo 97 (7-10 gennaio 2020), lo studio guarda anche alle vendite per mercato di sbocco. Il primo trimestre si archivia con un calo delle vendite nazionali (-5,6%) cui si contrappone un incremento oltreconfine (+4,8%). Il secondo trimestre vede una decelerazione della flessione sul mercato interno (-0,6%), mentre il fatturato estero cresce del +6,6%, infine nei mesi luglio-settembre si stima una flessione del -8,4% in Italia, di contro per l’estero una crescita del +2,2%. Nonostante i dati negativi, l’occupazione nel corso del 2018 si Š mostrata tutto sommato stabile: alla variazione del +0,4% dei primi tre mesi dell’anno, seguono lievi flessioni sia nel secondo sia nel terzo trimestre rispettivamente pari al -0,4% e al -0,5%. I dati generali su export e import analizzano, invece, i primi sette mesi del 2019: le vendite estere del tessile-moda mettono a segno una variazione del +4,9%, superando i 19,3 miliardi di euro. Parallelamente, l’import cresce del +4,3%, per un totale di 13,2 miliardi di euro. Sotto il profilo geografico, nel gennaio-luglio 2019 le vendite destinate sia alle aree Ue sia alle aree extra-Ue si muovono in territorio positivo, pur su ritmi diversificati: per le prime la crescita Š del +3,8%, le seconde + 6,3%. Germania e Francia, che rappresentano primo e secondo mercato di sbocco, presentano rispettivamente un decremento del -1,0% e, viceversa, un aumento del +7,3%. La ricerca prospetta, quindi, per il settore una chiusura dei dodici mesi con la conferma dei livelli di turnover raggiunti nel 2018. (ANSA).

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