Moda: fatturato menswear italiano in lieve crescita (+1.5%) Per 2019 tendenza a stabilit…

Il fatturato della moda maschile italiana dovrebbe archiviare il 2018 con una lieve crescita, secondo i dati elaborati da Sistema Moda Italia e diffusi oggi, alla vigilia di Pitti Uomo (8-11 gennaio). Il fatturato Š atteso sperimentare una dinamica pari al +1,5%, oltrepassando dunque i 9,4 miliardi di euro. Dopo una prima parte dell’anno particolarmente soddisfacente oltreconfine (il primo semestre si Š chiuso con un export in aumento del +5,5%), la performance annua risulta in decelerazione. Il valore della produzione assiste a un’inversione di tendenza, con una contrazione nell’ordine del -2,8% rispetto al 2017. Per l’export si stima una decelerazione, che porterebbe il ritmo di crescita al +3,9%, corrispondente ad un livello complessivo di vendite estere superiore comunque ai 6,3 miliardi di euro. Nel caso dell’import si prospetta una crescita stimata al +6,4%, l’ammontare totale oltrepasserebbe cos i 4,2 miliardi. Analizzando i primi 9 mesi del 2018 e i singoli mercati di sbocco, le crescite risultano generalizzate e tra i top20 solo pochi Paesi si rivelano in flessione. Con riferimento al Vecchio Continente, la Germania mostra un aumento del +3,5%, il Regno Unito del +8,1%, la Francia del +2,2%. Nota a s‚ merita la Svizzera, in primis piattaforma logistico-commerciale per molti operatori del settore, in aumento del +20,5%, a testimonianza di un mercato globale complessivamente favorevole alle produzioni italiane. Con riferimento ai mercati extra-europei, gli Stati Uniti assistono a una crescita delle esportazioni di moda maschile pari al +2,8%. Similmente, la Russia si rivela positiva per la moda maschile, archiviando un +6,4%. Se si guarda al Far East, Hong Kong e Cina crescono rispettivamente del +3,6% e del +27,7%. Per il 2019 le rilevazioni campionarie condotte dal Centro Studi di Confindustria Moda su un campione di aziende di moda maschile associate a SMI, indicano una stabilit… delle condizioni congiunturali sperimentate nel corso del 2018. (ANSA).Moda: Pitti Uomo nuovo guardaroba Š british style Linee pulite, velluti e tartan, retr• da gentiluomo di campagna(di Patrizia Vacalebri) Il nuovo guardaroba maschile presentato a Pitti Uomo Š stato rinnovato all’insegna del British style, di un gusto classico, dalle linee pulite, dai nobili tessuti, con tanto velluto e tartan, tocchi retr• e ricerca, per maggior confort e un’eleganza da gentiluomo di campagna. Ma quanto Š British il nuovo vestito maschile (parafrasando una nota canzone della Dark Polo Gang)? E soprattutto quali griffe hanno interpretato il nuovo classico alla maniera dei sarti anglosassoni? Come primo esempio il marchio Gabriele Pasini che per i prossimi freddi punta al tipico tartan, sviluppato partendo da giacche e camicie, per arrivare a cappotti, sciarpe e cappe, proponendo un vero total look dal sapore decisamente Old England, in cui il tradizionale disegno inglese viene trasportato su flanelle semi pettinate italiane sfoderate e molto leggere. Le fantasie, partendo dai tartan, virano verso i check, i madras e i pied de poule, sia in versione micro che macro. La palette di colori spazia dall’arancio e dagli azzurri, fino ai verdi oliva e acidi. Altro tema caro al marchio Š quello del patch, di giacche e cardigan, interpretato con un legame con il vintage, ritornando a quando, anni fa, si mettevano insieme i ‘pezzi ancora buoni’ degli abiti usati per dare vita a nuovi capi. Il quadro Filson, che evoca territori nordici e ghiacciati come l’Alaska, viene esaltato nel capospalla, nelle giacche vestaglia e nei peacoat, completati con pelo di montone, lo stesso che veniva utilizzato dai piloti dell’aviazione. Il tartan vince anche da Manuel Ritz ma nella versione pi— sportiva. Poaloni abbraccia il mondo della maglieria con blazer-cardigan in maglia di cachemire. Luigi Bianchi Mantova interpreta i codici sartoriali in chiave contemporanea, mantenendo l’equilibrio fra calore e leggerezza nel peso, elemento cruciale per la stagione fredda. Concesso ampio spazio a capi sfoderati o decostruiti, per garantire comfort e vestibilit…. Il team di stilisti dello storico brand, Made in Mantova dal 1911, ha selezionato le materie prime. I tessuti provengono dal distretto biellese, cuore della produzione delle migliori fibre tessili italiane: filati pregiati e naturali come cashmere, lana, lino, dalla mano calda e soffice hanno pesi contenuti per affrontare l’inverno con leggerezza. La palette dei colori si concentra su tre temi: la gamma dei chiari, naturali; i toni caldi della natura, dai pi— delicati come miele e caramello ai pi— decisi caffŠ e cioccolato; i blu notturni. Il cappotto Š versatile: monopetto o doppiopetto, foderato o sfoderato, versione travel, modello trench. Lardini punta sul tema del viaggio con tre destinazioni ideali, ognuna con un colore diverso: blu per Milano, rosso degli autobus londinesi, giallo taxi per New York. L.B.M.1911 dipinge uno stile doppio: da un lato la quotidianit… rustica, dall’altro la vita di citt…. Il risultato Š una collezione che rilegge la storia del marchio, pezzi nati dalla collaborazione fra i produttori italiani di tessuti e il team creativo dell’azienda. Filo conduttore la morbidezza: tessuti extra soft come il velluto, grande protagonista della prossima stagione invernale, mischie di lana, cotone e cashmere. Nuove le modellature studiate al millimetro con lo scopo di assicurare il fit perfetto. Grande ritorno del vestito, sia nei modelli pi— classici in lana, cotone o jersey che nella variante street in velluto. I colori sono autunnali: mattone, senape, caffŠ, ambra, sabbia, cioccolato, verde bosco, grigio, blu e azzurro polvere. (ANSA)

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