Contrariamente a quanto dichiarato dal vescovo e dai vertici dell’arciconfraternita, i 32 licenziamenti del 2013 non l’hanno salvata dal collasso perch non mai esistito un piano di rilancio. Lo affermano dopo le dimissioni dell’organo di governo della Misericordia pisana, che apre la strada verso un nuovo commissariamento, i Cobas in una nota nella quale accusano esplicitamente monsignor Giovanni paolo Benotto: Porta il peso della responsabilit di questa situazione. Gli immobili sono rimasti sfitti – denuncia il sindacato – gli ambulatori dismessi, rimosse le convenzioni con i medici di base che portavano soldi per gli affitti, le attivit sociali ridotte al solo 118 che per mesi stato sul punto di chiudere perch giudicato una rimessa. Le dimissioni del Magistrato sono il frutto di un clima avvelenato, di insanabili divisioni interne e dell’assenza di ogni controllo da parte di Benotto che per statuto avrebbe dovuto esercitare un ruolo di controllo e garante e che invece fin dall’inizio della crisi stato il grande assente e su di lui pesa la responsabilit dell’attuale situazione. Tutto ci – concludono i Cobas – potrebbe tradursi nel blocco degli stipendi e, a inizio 2016, nel licenziamento degli ultimi dipendenti, passati da 67 a 23 in due anni e mezzo. Chiediamo al prefetto di intervenire: inaccettabile dismettere un importante patrimonio lavorativo e professionale che determinerebbe anche la fine dell’esperienza di volontariato in ambito sociosanitario e di protezione civile.(ANSA).
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