Metalmeccanici: flash mob sindacati a Firenze per contratto Iniziativa in piazza Santa Croce

Massiccia è stata la partecipazione allo sciopero: adesioni all’85% al Nuovo Pignone, all’80% alla Leonardo, al 75% alla Laika, all’80% alla Dorin e al 90% a La Fortezza, solo per citare alcune unità produttive

Sciopero in modalità anti covid per i metalmeccanici, che protestano anche a Firenze in occasione della mobilitazione nazionale contro il mancato rinnovo del contratto con Federmeccanica. Centinaia di lavoratori della provincia fiorentina hanno aderito al pacchetto di 4 ore (in molte aziende hanno esteso lo sciopero anche a 8 e per l’intera giornata), ritrovandosi davanti ai cancelli nel rispetto del distanziamento sociale e, in contemporanea, organizzando un flash mob statico in Piazza Santa Croce a Firenze.

Da sempre considerato il contratto ‘pilota’ per gli altri, il rinnovo del contratto dei meccananici porta con sè una forte carica simbolica nei rapporti fra sindacatie mondo industriale.
Sono oltre 20.000 i lavoratori a Firenze che attendono il rinnovo del contratto Federmeccanica, abbiamo effettuato circa 200 assemblee in 140 aziende, di cui molte a distanza o in modalità mista.
Massiccia è stata la partecipazione allo sciopero: solo per citarne alcune, ci sono state adesioni all’85% al Nuovo Pignone, all’80% alla Leonardo, al 75% alla Laika, all’80% alla Dorin e al 90% a La Fortezza.

Deve avere fine questa cultura per cui il lavoratore è solo un costo e non un bene su cui investire. Una parte degli industriali sta usando la crisi sanitaria per tenere bassi i salari e ciò è inaccettabile. Questo sciopero deve riportare le aziende nella trattativa: le imprese devono diventare parte attiva del confronto e dire che il contratto si deve fare. Dobbiamo portare Federmeccanica a una maggiore responsabilità. La stessa responsabilità che hanno avuto i lavoratori nella fase più drammatica della pandemia, superando le paure e sostenendo la produzione. Nella nostra piattaforma esistono molti strumenti per dare risposte alla crisi, le aziende hanno accumulato ricchezza: è arrivato il momento di ridistribuirla con aumenti salariali certi.

Ringraziamo Giovanni Bettarini e Lorenzo Zambini della Città Metropolitana e la neo Assessora al Lavoro di Firenze Benedetta Albanese per aver portato sostegno e solidarietà alla causa dei metalmeccanici fiorentini.

Fim, Fiom, Uilm di Firenze

…così in ANSA…

Un flash mob in piazza Santa Croce con i lavoratori seduti accanto alla bandiera del loro sindacato, a formare la parola “contratto”, quello nazionale dei metalmeccanici che non è stato ancora rinnovato: questa la manifestazione indetta oggi a Firenze da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, nell’ambito della mobilitazione nazionale della categoria. In piazza anche l’assessore comunale al lavoro, Benedetta Albanese, per “sostenere la battaglia dei lavoratori” in un momento reso delicato dalla pandemia. “Abbiamo deciso nonostante un periodo complicato – ha detto Alessandro Beccastrini (Fim-Cisl) – di continuare la protesta in modi alternativi: ultimamente è importante segnare una differenza rispetto a un modo di protestare che non ci è mai appartenuto”. Per Daniele Calosi (Fiom-Cgil) “negare ai lavoratori il rinnovo del contratto significa negare la loro dignità, Confindustria ha un atteggiamento arrogante di fronte a lavoratori che hanno mandato avanti il Paese nella fase più difficile della pandemia”. I metalmeccanici dunque “si sono mobilitati – ha affermato Davide Materazzi (Uilm-Uil) per dare un segnale forte a dei padroni incoscienti che non vogliono rinnovare il contratto, che invece va salvaguardato perché serve per il futuro nostro e dei nostri figli”. (ANSA).

Sindacati, in piazza per contratto e salario

I lavoratori metalmeccanici scioperano per il rinnovo del contratto. Lo dice il segretario generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, sottolineando che “Federmeccanica non è disponibile a dare nemmeno un euro” di aumento salariale “oltre l’inflazione”.
Le tute blu “sono state considerate indispensabili” durante il lockdown, aggiunge, e “adesso non si vuole riconoscere il loro valore economico, che significa anche sociale. Lo sciopero è per il salario, l’occupazione e la sicurezza sul lavoro. Non è accettabile che i metalmeccanici siano considerati indispensabili e poi si dica loro ‘zitti, lavorate e fatevi da parte perché non è il momento di rivendicare i diritti’. Era proprio il momento di fare lo sciopero”.
“Ci aspettiamo che Federmeccanica cambi posizione e apra un tavolo di trattative”, ha aggiunto la leader della Fiom.
“Ci aspettiamo di fare un contratto giusto – ha detto – che riconosca salario ai lavoratori, che intervenga sulla precarietà, che riconosca i diritti e che salvi l’occupazione. Ci aspettiamo che ai metalmeccanici, considerati indispensabili in questo Paese anche durante la pandemia, venga riconosciuto il loro valore”.
A una anno dalla sua scadenza il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici “non può più attendere”. Lo ha sottolineato il leader della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, secondo cui “questo è il momento di rinnovarlo e lo sciopero di oggi non è anacronistico e velleitario. Vuole recuperare un tavolo di trattativa che affronti il tema del salario e dei diritti in chiave moderna”.
Lo sciopero e le manifestazioni in tante piazze italiane “assume anche un altro – ha aggiunto – alla vigilia di nuovi provvedimenti che chiudono le città, la pressione da parte nostra è per avere occupazione e garantire l’occupazione per tenere aperte le aziende, far ripartire e tenere l’industria metalmeccanica attiva”.
“Ognuno faccia il proprio mestiere e quello del sindacato è mettere in campo azioni per rivendicare il giusto. Quella di Roma è un’unica piazza che riempie il Paese di messaggi e contenuti. L’industria metalmeccanica è la principale spina dorsale, è ripartita e serve dunque un contratto. Questo è il tempo, vogliamo accelerare il confronto con Federmeccanica”.
“La contrattazione non va in cassa integrazione. Il rinnovo è un vaccino sociale. Federmeccanica sa che siamo negoziatori e che abbiamo testa sulle spalle, ma sa anche che siamo determinati”, ha spiegato il segretario della Fim
“Dobbiamo discutere delle crisi aperte, dalla Whirlpool all’Ilva. Bisogna rinnovare il contratto. Se Federmeccanica non ci convoca, dobbiamo continuare a manifestare.
Non c’è alternativa a questo. La nostra piattaforma si traduca in contratto e questo è l’impegno che dobbiamo assumere”. Lo ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, dal presidio in piazza Esquilino a Roma a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

Pulsante per tornare all'inizio