Metalmeccanici: assemblea unitaria; Re David (Fiom), ‘una grande mobilitazione nazionale che sfoci nello sciopero generale’

Re David (Fiom): costruire una grande mobilitazione nazionale che sfoci nello sciopero generale, e che metta al centro il lavoro e l’industria. No all’incontro solo con ArcelorMittal, serve un tavolo sull’Ilva a Palazzo ChigiCostruire una grande mobilitazione nazionale che sfoci nello sciopero generale, e che metta al centro il lavoro e l’industria. Lo ha chiesto il segretario della Fiom, Francesca Re David, nel suo intervento all’assemblea nazionale dei delegati Fim, Fiom e Uilm che si Š tenuta questa mattina, 20 novembre, al teatro Ambra Jovinelli di Roma.?Pensiamo – ha dichiarato Re David ? che vadano costruite iniziative nei territori che parlino delle crisi che stiamo attraversando e delle soluzioni possibili al governo e alle imprese. Non si pu• aspettare solo la mobilitazione nazionale, bisogna costruirla. Dobbiamo, attraverso una presenza viva dei metalmeccanici sul territorio, costruire iniziative settore per settore, parlando al Paese, al governo e alle imprese e chiedere a Cgil Cisl Uil di costruire una grande mobilitazione.Sono molto d’accordo a fare uno sciopero generale – ha proseguito Re David tra gli applausi – che metta al centro il lavoro e l’industria. Abbiamo bisogno che i lavoratori ci credano. Chiediamo a Cgil Cisl e Uil di ragionare su una grande iniziativa nazionale, a partire dall’industria.All’assemblea nazionale unitaria, i tre segretari generali Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella hanno ribadito che non intendono andare venerd all’incontro sull’ex art.47 chiesto dall’azienda ma vogliono sedere al tavolo di palazzo Chigi. L’incontro con Am lo abbiamo gi… fatto – ha spiegato Re David – e non capiamo perch‚ dovremmo rifarlo in altra sede. C’Š un accordo vincolante e il ministero dello Sviluppo economico Š stato garante. Al governo chiediamo di far rispettare gli accordi e di convocare Am con il sindacato. Problemi congiunturali si possono affrontare ma certo l’azienda non pu• pensare di scaricare in questo modo il Paese. E’ inaccettabile – ha sottolineato Palombella – rimettere in discussione l’accordo. Noi mandiamo un messaggio al premier Conte: se il piano B significa esuberi e taglio della produzione noi non lo accetteremo. I lavoratori – ha affermato Bentivogli – non sono un pacco postale: venerd ci aspettiamo che Am ritiri la procedura di restituzione degli impianti. Serve una mobilitazione generale. Bisogna arginare la crisi perch‚ senza industria non c’Š lavoro ed il governo non sta segnando abbastanza discontinuit… con il precedente?.?Fermare le crisi industriali e occupazionali, far ripartire gli investimenti, riformare ammortizzatori sociali, tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro?. Sono i temi ambiziosi, fondamentali per il futuro dell?intero paese, di cui si Š discusso oggi. La manifestazione rappresenta il seguito ideale della mobilitazione iniziata il 31 ottobre con le due ore di sciopero e le assemblee, e in concomitanza con l’avvio della trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici.—————-Fim, Fiom e Uilm: un’assemblea contro la crisi e seguito ideale ello sciopero del 31 ottobreDelegate e delegati riuniti a Roma al teatro Ambra Jovinelli. Si parla di investimenti, ammortizzatori sociali e tutela della salute e sicurezza sul lavoro. La manifestazione rappresenta il seguito ideale dello sciopero del 31 ottobre?Fermare le crisi industriali e occupazionali, far ripartire gli investimenti, riformare ammortizzatori sociali, tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro?. Sono i temi ambiziosi, fondamentali per il futuro dell?intero paese, di cui si Š discusso oggi (20 novembre) all?assemblea nazionale delle delegate e dei delegati organizzata da Fim, Fiom e Uilm che si svolge a Roma, al teatro Ambra Jovinelli, a partire dalle 10. Oltre alle lavoratrici e ai lavoratori, hanno presoÿ la parola dal palco anche i segretari generali delle tre categorie: Marco Bentivogli (Fim Cisl), Francesca Re David (Fiom Cgil), Rocco Palombella (Uilm Uil).La manifestazione rappresenta il seguito ideale della mobilitazione iniziata il 31 ottobre con le due ore di sciopero e le assemblee, e in concomitanza con l’avvio della trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici.Uno sciopero e una mobilitazione ?necessari nei confronti delle imprese, del governo e del Parlamento per contrastare le crisi aziendali?, scrivono Fim, Fiom e Uilm in una nota, sottolineando come ?sono 160 i tavoli di crisi aperti che non vedono al momento spiragli di risoluzione. ? necessario che nell?agenda politica ritorni al centro l?impresa e il lavoro, attraverso gli investimenti pubblici e privati, per il rilancio della crescita economica e sociale e la salvaguardia dell?occupazione e la tutela della salute e sicurezza?.Quello che invece nella realt… accade sembra invece andare in un?altra direzione: ?Nel Paese stiamo assistendo a una situazione insopportabile: aumentano il ricorso agli ammortizzatori sociali e gli annunci di chiusure di interi stabilimenti in tutti i settori dall?elettrodomestico alla siderurgia, all?automotive, all?elettronica, all?informatica fino alle istallazioni; i processi di ristrutturazione troppo spesso garantiscono redditivit… alle imprese scaricandone il prezzo sui lavoratori?.Contemporaneamente, ?aumentano gli infortuni e le morti sul lavoro. Una situazione non pi— accettabile. ? necessario investire nella transizione industriale che fermi la chiusura di stabilimenti e investa sulle persone che lavorano a partire dai grandi gruppi, le multinazionali fino alle piccole imprese?.Come scrive Francesca Re David, segretaria generale della Fiom, in un editoriale su Imec: ?C?Š una bugia che da un paio d?anni s?aggira per l?Italia: dice che la ?grande crisi?, che dagli Stati Uniti e dalle speculazioni finanziarie ci Š arrivata addosso nel 2008, Š ormai superata. Forse sar… vero per i giochini della finanza, non certo per l?economia reale, per l?industria, per le lavoratrici e i lavoratori?.Anche senza considerare la recente stagnazione tedesca ?e dopo che i soli metalmeccanici in un decennio hanno perso oltre 300.000 posti di lavoro, attualmente sono pi— di 200.000 i lavoratori dell?industria italiana che rischiano la disoccupazione, mentre la cassa integrazione nei primi sei mesi dell?anno Š aumentata del 78%, perch‚ gli ammortizzatori sociali continuano a essere il principale ? o unico ? strumento con cui si affrontano le crisi aziendali?.Nel dibattito non Š mancato ovviamente il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Dopo centinaia di assemblee, la consultazione certificata delle lavoratrici e dei lavoratori ha avuto un esito positivo: hanno infatti detto s alle richieste di Fim, Fiom e Uilm il 96 per cento dei votanti. La trattativa Š dunque partita e si tratta, va ricordato, della prima piattaforma unitaria dal 2008. Una piattaforma molto ambiziosa: ?Con questi contenuti ? ha detto Re David ? la trattativa che ci attende sar… impegnativa, il confronto sar… difficile, il contratto ce lo dovremo conquistare?.

Pulsante per tornare all'inizio