MERCATO DEL LAVORO: UN ACCORDO CHE NON FACCIA PERDERE IL PAESE

Nessuno pi? di noi pensa che le cose, cos, non vanno. Nessuno pi? di noi ? convinto che serva una riforma che migliori il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. Troppe persone ne sono escluse e troppe sono state lasciate senza tutele. Quel magnifico mondo che era stato promesso con la chimera della flessibilit? ha creato pi? ingiustizie e una dualit? insopportabile che ha penalizzato tutti.Un accordo su questi temi rappresentava e rappresenta il nostro sincero obbiettivo. Ma purtroppo il governo ha finora mostrato attenzione solo alle ragioni della parte forte del mercato del lavoro: le imprese. Tutto questo ha fatto s che i buoni propositi annunciati, di voler ridurre la precariet?, si sono pian piano ridimensionati ad una leggera cosmesi. Il contrario di ci? che ci ? prospettato per l’articolo 18, che poteva avere una manutenzione e che invece si vuole svuotare di ogni efficace tutela per i lavoratori. Non sappiamo ancora quali saranno i contenuti che il governo ci presenter? marted. C’? ancora un po’ di tempo per trovare soluzioni utili al lavoro e ai giovani, siamo per? certi di una cosa: gli accordi non sono mai un atto di subordinazione. Quando lo diventano, una parte vince ma l’interesse generale del Paese perde.* Segretario Generale Cgil Toscana

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